George Washington (Bridges Creek, 22 febbraio 1732 – Mount Vernon, 14 dicembre 1799) è stato un politico e militare statunitense. ll suo volto è stato scolpito nella roccia del Monte Rushmore, insieme agli altri tre presidenti statunitensi, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt, Abramo Lincoln. Fu comandante in capo dell’Esercito continentale durante tutta la guerra di indipendenza americana (1775–1783) ed è divenuto in seguito il primo Presidente degli Stati Uniti d’America (1789 – 1797).
Prima di diventare un mito della nazione americana viene educato privatamente dal padre Augustine e dal fratellastro maggiore Lawrence. A diciassette anni ottiene il suo primo incarico pubblico divenendo ispettore della contea di Culpepper.
Nel 1752 il governatore regio della Virginia Sir Robert Dinwiddie, lo nomina coadiutore per il distretto meridionale della colonia. Avviato alla carriera militare, intraprende la sua prima missione nell’estate del 1753, allorquando i Francesi provenendo dal Canada si insediano lungo le rive del fiume Ohio, minacciando la Virginia.
Gli aspri combattimenti che l’esercito britannico coloniale dovrà affrontare nel tentativo di respingere gli assalti dei Francesi e degli alleati Indiani Irochesi, segnano l’inizio della Guerra Franco-Indiana, “versante americano” della cosiddetta Guerra dei Sette Anni (1756 – 1763) che rappresenta il culmine degli scontri occorsi tra Francia e Gran Bretagna durante il secolo XVIII; la guerra avrà fine con il Trattato di Parigi, che stroncherà definitivamente ogni velleità imperialistica francese, costringendo i Borboni a cedere ai Britannici il Canada, la regione dei Grandi Laghi, la valle del Mississipi e l’attuale Louisiana.
Nel 1754 George Washington si congeda per poi essere successivamente richiamato in servizio dal Generale di Divisione Edward Braddock, impegnato a combattere i Francesi di Fort Duquesne. L’anno successivo Sir Robert Dinwiddie nomina il Colonnello Washington comandante in capo delle truppe coloniali virginiane, affidandogli l’incarico di presidiare l’inquieta frontiera.
Nel 1759 Washington si congeda definitivamente e sposa Martha Dandrige Curtis, giovane e facoltosa vedova. Per quasi quindici anni, fino al 1774, è membro della Camera dei Borghigiani, ovverosia della Camera Bassa dell’Assemblea Legislativa virginiana, dove si distingue per “essere uno dei più accesi sostenitori dei diritti dei coloni nel nome del Common law e del diritto consuetudinario britannici” che assicuravano a tutti i sudditi della Corona Inglese equità di trattamento e libertà concrete.
Saranno questi i motivi che scateneranno la guerra tra Madre Patria e colonie nordamericane: una guerra civile questa all’interno dell’Impero Britannico che, come ebbe a dire Burke, ha ben poche caratteristiche di somiglianza rispetto alla successiva e ben più ideologica Rivoluzione Francese.
Deflagrato il conflitto, Washington ne è subito protagonista sia sul versante bellico che su quello politico e culturale. Eletto al primo Congresso continentale, trascorre l’inverno successivo (1774 – 1775) adoperandosi nella riorganizzazione delle Milizie coloniali virginiane. Durante il 1775 il secondo Congresso continentale lo elegge all’unanimità Comandante in capo dell’esercito indipendentista.
Terminata la guerra civile e sancita definitivamente la pace il 3 settembre 1783, il Generale Washington si ritira a vita privata a Mount Vernon con l’intento, come egli stesso ebbe a dire, di “trascorrere gli ultimi anni di vita all’ombra della mia vigna e del mio fico, per poi discendere dolcemente il fiume della vita fino a quando non mi addormenterò accanto ai miei padri”.
Nel 1781 il Paese ormai indipendente si organizza attraverso gli articoli della Confederazione, ratificati nel marzo dello stesso anno. Cinque anni più tardi a Filadelfia viene convocata una Convenzione con il compito di rivedere, alla presenza di tutti i rappresentati delle ex-colonie, il vecchio documento confederale da più parti tacciato di sostanziale debolezza ed inadeguatezza nell’organizzazione dei soggetti politici ex-coloniali che ora costituiscono la “Nazione nuova”.
L’Assemblea Legislativa della Virginia elegge George Washington come proprio rappresentante. Questi accetta riservando tuttavia per sé un ruolo eminentemente politico e delegando gli aspetti tecnici relativi alla revisione della struttura del documento a James Madison.
Il futuro primo Presidente degli Stati Uniti d’America, “padre della patria” e figura simbolo del “Founding” statunitense morirà il 14 dicembre 1799, all’età di sessantasette anni.
Andrea Carraro