“Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. […] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. […] E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. […]” (Il primo messaggio pubblico di papa Francesco)
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Papa Francesco, all’anagrafe Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013 il 266º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, indicati anche come gesuiti, è il primo pontefice di questo ordine religioso, nonché il primo proveniente dal continente americano.
Jorge Mario Bergoglio nasce in una famiglia di origine piemontese e, prima di entrare nel seminario, studia scienze e chimica. Nel 1958, entra a far parte come novizio della Compagnia di Gesù trascorrendo un periodo in Cile, per poi tornare nella sua città natale dove perfeziona il suo percorso di studi laureandosi in filosofia.
Nel 1964, insegna per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires. Il 13 dicembre del 1969 diventa sacerdote a 33 anni.
Jorge Mario Bergoglio, il futuro Papa Francesco, ricopre la carica di rettore della facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1986, si reca in Germania per il completamento del proprio dottorato di studi teologici. Torna quindi poi in patria, nella città di Córdoba, chiamato ad essere direttore spirituale e confessore della locale chiesa della Compagnia di Gesù. Il giorno 20 maggio 1992 viene nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca.
Il 3 giugno 1997 viene nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Alla morte del cardinale Antonio Quarracino, il giorno 28 febbraio 1998, lo sostituisce e diventa di fatto la figura religiosa più importante dell’intera Argentina. Il 6 novenbre dello stesso anno diventa anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.
Il 21 febbraio 2001, Papa Giovanni Paolo II lo nomina cardinale; con il titolo di San Roberto Bellarmino viene eletto a capo della Conferenza Episcopale Argentina, carica che ricopre dal 2005 al 2011. Dopo la morte di Papa Giovanni II, Jorge Mario Bergoglio è considerato uno dei candidati più in vista per l’elezione a nuovo Pontefice, nel conclave del 2005. Ma verrà eletto Joseph Ratzinger. Lo stesso Ratzinger sarebbe stato fra i cardinali che appoggiava l’elezione di Bergoglio.
Dopo la rinuncia alla carica di pontefice di papa Benedetto XVI, il nuovo conclave elegge Jorge Mario Bergoglio come suo successore nella sera del 13 marzo 2013: assumendo il nome di papa Francesco. E’ il primo papa non europeo, è il primo papa gesuita e il primo a farsi ispirare da Francesco d’Assisi nella scelta del nome, esprimendo immediatamente sensibilità verso i simboli che il santo reca nella sua figura così come nel suo messaggio di semplicità e umiltà.
Ai giornalisti ha spiegato così le ragioni della scelta del suo nome pontificale:
“Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il clero, il cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po’ pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: «Non dimenticarti dei poveri!». E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero… Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!“
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Papa Francesco, per il suo anello del pescatore (Anulus piscatoris), ha scelto uno dei bozzetti disegnati dallo scultore Enrico Manfrini (Lugo, 27 marzo 1917 – Milano, 16 maggio 2004) per Paolo VI, il simbolo di Pietro con le chiavi, il simbolo del potere di amministrare la misericordia divina, il primo anello del pescatore non in oro. Papa Francecso ha voluto il suo anello in argento dorato che indossa solamente durante le celebrazioni papali più importanti. Nelle altre occasioni indossa l’anello vescovile in argento.
Nel segno della povertà francescana, ha anche optato per un’automobile di media cilindreta, rifiutando il lusso accettato dagli altri papi precedenti.
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Nausica Baroni