Thomas Jefferson (Shadwell, 13 aprile 1743 – Charlottesville, 4 luglio 1826) è stato un politico, scienziato e architetto statunitense. È stato il 3º presidente degli Stati Uniti d’America ed è stato senza dubbio una delle figure di spicco del processo di formazione degli Stati Uniti d’America così come li conosciamo oggi. Durante la propria esistenza non fu soltanto un abile politico, ma anche un apprezzato scienziato ed architetto. Il proprio ruolo cruciale nella storia americana è rimarcato dal fatto che il volto di Thomas Jefferson è stato inciso sul Monte Rushmore insieme a quelli di George Washington, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln.
Un’infanzia difficile, quella di Jefferson
Thomas nacque il 13 aprile 1743 nello stato della Virginia ed esattamente a Shadwell da Peter Jackson, un ricco proprietario terriero, e da Jane Randolph. Thomas fu il terzo di ben 10 fratelli e dopo la morte del padre avvenuta quando aveva soltanto 14 anni dovette far fronte un po’ a tutte le impellenze che la vita del tempo richiedeva prendendosi cura soprattutto delle sorelle più piccole visto che le più grandi si erano sposate. Questo però non gli impedì di laurearsi all’età di 20 anni in Giurisprudenza anche perché alla morte del padre aveva ereditato circa 5 mila acri di terra e diversi schiavi.
La vittoria politica di Jefferson
Dal punto di vista politico il suo contributo agli Stati Uniti fu davvero notevole soprattutto per essere stato il principale autore della dichiarazione d’indipendenza ufficialmente avvenuta il 4 luglio 1776. Inoltre, insieme a James Madison fondò il partito Democratico – Repubblicano che attraverso una serie di cambiamenti nel corso degli anni è poi arrivato ad essere l’odierno Partito Repubblicano. È stato il terzo presidente degli Stati Uniti con un doppio mandato dal 4 marzo 1801 fino al 3 marzo 1809. Abbastanza curiosa è stata la modalità con cui è stato eletto presidente la prima volta. La legge elettorale dell’epoca prevedeva che i due principali partiti, Partito Democratico – Repubblicano e Partito Federalista, potevano presentare due candidati a testa con uno per il ruolo di Presidente e l’altro per quello di vice presidente. La cosa curiosa è che entrambi i candidati dei democratici – repubblicano ed ossia Jefferson e Burr vinsero la tornata con 73 voti a testa. La Costituzione all’epoca prevedeva che in caso di parità a decidere i ruoli che avrebbero assunto i due contendenti fosse stabilito dalla House of Rappresentative. Il problema è che quest’ultimo organo era formato per la maggior parte da esponenti del Partito Federalista dando di fatto vita ad una situazione di forte stallo in quanto non riuscivano a condividere pienamente i programmi elettorali e quindi le idee né di Jefferson né di Burr. Alla fine dopo ben 36 votazioni la situazione si riuscì a sbloccare grazie ad un gruppo di federalisti che decise di astenersi consegnando la vittoria a Jefferson.
Le ombre su Thomas Jefferson
Un’altra curiosità che riguarda la vita politica di Thomas Jefferson è che durante il proprio primo mandato riuscì a comprare dalla Francia l’intero territorio della Louisiana per circa 22 milioni e 500 mila dollari per un prezzo che, rapportato all’estensione territoriale, era di soli 7 dollari a chilometro quadrato. Questa operazione molto criticata all’epoca e definita anti costituzionale, aprì di fatto alla cosiddetta conquista dell’Ovest del territorio dell’America a scapito delle popolazioni native. Inoltre, ci sono degli aspetti piuttosto controversi a riguardo delle proprie convinzioni politiche e sociali. Infatti, nella dichiarazione d’indipendenza fece inserire una frase in cui definì gli indiani nativi d’America come una popolazione selvaggia e pericolosa da eliminare oppure nel migliore dei casi da rieducare a quelli che erano i propri canoni e stili di vita. Altro aspetto poco chiaro è il perché, nonostante avesse inserito per propria ferma volontà nella dichiarazione d’indipendenza un passaggio in cui parlava di una certa uguaglianza degli uomini, durante la propria vita non abbia mai liberato i propri schiavi addirittura inserendo nel proprio testamento il fatto che alla propria morte sarebbero dovuti passare ad un altro proprietario per appianare dei debiti. Inoltre, pare che Thomas Jefferson ebbe una relazione non tanto segreta con la propria schiava Sally Hemings sollevando uno scandalo che per l’epoca fu molto criticato dall’opinione pubblica. Ultima curiosità legata a Thomas Jefferson è il fatto che morì il 4 luglio 1826 proprio il giorno in cui si festeggiava nel resto della Nazione Americana il 50esimo anniversario della dichiarazione d’Indipendenza da lui scritta.