Tutti noi abbiamo una persona cara che non c’è più e vorremmo rivederla due minuti per dirle qualcosa che non le abbiamo detto. Ovviamente una madre è un po’ al centro della vita di tutti noi ed è la perdita forse più importante che una persona può subire nella vita; io l’ho subita ed è la persona che vorrei rivedere per due minuti per dirle quanto la amo.
A Napoli si dice: “Chi tene ‘a mamma è ricche e nun ‘o sape” che significa “Chi ha la mamma è ricco e non lo sa” e lo si comprende a pieno quando si perde la propria mamma. Quando perdi la mamma, pensi quanto e quante volte potevi essere un figlio migliore, anche in cose banali come non rientrare a casa troppo tardi e non farla preoccupare; non andare bene a scuola o semplicemente limitarsi a volerle bene e darle quello che si è disposti di dare senza considerare quello che aveva bisogno di ricevere.
Si dice che la perfezione non esiste, soprattutto negli esseri umani che sono in perpetua evoluzione, non solo nella storia, ma anche nella vita privata durante la crescita. Si dice che “nessun figlio è perfetto e nessun genitore è perfetto”, ma MIA MADRE LO ERA. Mia Madre si chiamava Tahereh Makary (Sanghesar, 11 luglio 1923 -Brescia 19 agosto 2024). Il nostro era il più sincero e onesto dei rapporti umani.
Vorrei rivederla ancora e riempirla di baci e abbracci, dirle cose che non le ho detto o che non le ho detto abbastanza; vorrei dirle che era il centro della mia vita ed è stata la perdita più importante della mia vita, vorrei riabbracciarla e dirle quanto l’amo; vorrei fare lo stupido per farla ridere; vorrei cucinare di nuovo per lei; vorrei farle ancora dei regali; vorrei farle capire che è stata il dono più grande della mia vita e vorrei chiedere scusa per cose che non ho fatto in tempo.
E’ la vita, ma uno dei miei tanti pentimenti è quello di non averle fatto più fotografie e video; in questo momento, ascoltare la sua voce e guardare i suoi video mi avrebbe fatto sentire più vicino a lei.