Carlo I Stuart (Dunfermline, 19 novembre 1600 – Londra, 30 gennaio 1649), Re d ‘Inghilterra e Scozia (1625-49). Figlio di Giacomo I e di Anna di Danimarca, divenne erede al trono alla morte del fratello Enrico nel 1612
Come il padre Giacomo II, fu sostenitore del diritto divino dei re, principio che si ricollega alla credenza che il potere monarchico non derivasse da altro che dalla volontà di Dio e non quindi ricollegabile ad un conferimento da parte del popolo, del parlamento o dell’aristocrazia. Simbolo di questo principio si può rinvenire nel procedimento di incoronazione del monarca britannico che si svolgeva con la consacrazione con l’ olio santo da parte dell’Arcivescovo di Canterbury che con questo gesto lo ordina alla monarchia.
Carlo I fu, tra i sovrani inglesi suoi predecessori e quelli europei contemporanei, quello che più apprezzò l’arte pittorica, fu uno splendido mecenate e protettore degli artisti dell’epoca. Nel periodo che va dal 1632 al 1641, fece del grande pittore fiammingo Antoon van Dyck, il suo Primo Pittore di Corte, si fece da lui immortalare in mirabili ritratti e gli conferì il titolo di baronetto.
Nella prima fase del suo regno si impegnò, sostenendo con forza le proprie aspirazioni assolutistiche, a lottare con forza contro il Parlamento Inglese che naturalmente si opponeva.
Il Parlamento protestava contro lo strapotere di Buckingham, le tassazioni illegali, gli imprigionamenti arbitrari e accusava la corte di debolezza nei confronti dei cattolici.
Nel 1628, Carlo I fu costretto ad accettare la Petizione dei diritti , che lo impegnava a non imporre tasse senza il consenso del parlamento e a non emettere ordini di cattura senza specificarne il motivo.
L’anno seguente Carlo scioglie il parlamento che non convocherà più per undici anni. Strumenti principali del governo assoluto furono in questo periodo Thomas Wentworth conte di Stafford e l’ arcivescovo William Laud , entrambi fautori di un’ intransigente affermazione delle prerogative regie e dell’ uniformità religiosa anglicana ed episcopaliana.
Altro motivo di scontro con parte della società inglese, fu la sua politica religiosa: Carlo, affiancato da William Laud che nominò arcivescovo di Canterbury nel 1633, cercando di trasformare la Chiesa d’ Inghilterra, essenzialmente calvinista, in una più tradizionale e sacramentale riportandone autorità, ordine e prestigio, promosse una serie di riforme che risultarono per la maggior parte impopolari.
Laud ritenendo che il calvinismo andasse del tutto abolito in favore di una liturgia anglicana e per arrivare ad una maggiore unità all’ interno della chiesa, allontanò tutti gli ecclesiastici non conformisti e le ultime organizzazioni a carattere puritano.
Laud si servì per punire coloro che si opponevano alle sue decisioni , di due dei più temuti organi ecclesiastici di quel tempo Court of High Commission e la Court of Star Chamber che erano incaricate di raccogliere testimonianze e punire anche tramite tortura, arrivando talvolta anche alla condanna a morte, i presunti colpevoli. Moltissimi ecclesiastici e laici furono condannati alla prigionia o alla morte dopo essere stati trascinati in giudizio; la maggior parte degli avversari di Laud preferirono l’ esilio piuttosto che essere perseguitati in patria. Fu in questo periodo che molti gruppi di coloni partirono per il New England.
Tutte le tensioni che si accumularono nel corso degli anni a causa della sua politica interna e religiosa esplosero nella Guerra civile inglese.
Carlo si vide il parlamento e i Puritani che gli si scagliarono contro gli uni per le sue accresciute politiche assolutistiche gli altri per le riforme religiose. Carlo al concludersi della guerra si trovò sconfitto e dopo essere stato catturato fu condannato a morte e giustiziato per decapitazione, per alto tradimento.
Dopo di lui la monarchia fu abolita e fu fondata una repubblica che prese il suo posto capeggiata da Oliver Cromwell che morì con lui. La monarchia fu restaurata dal figlio Carlo, Carlo II. Il figlio riabilitò completamente la figura del padre stabilendo un giorno per la sua commemorazione, il 30 gennaio.
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Eleonora Rossi