“Le femministe dell’epoca pensavano che fosse una cosa degradante. Io ero dell’opinione diametralmente opposta. Il lavoro di Albritton era totemistico e simbolico della donna che prende il controllo della situazione”. (Camille Paglia)
Cynthia Plaster Caster, all’anagrafe Cynthia Albritton (Chicago, 24 maggio 1947 – 21 aprile 2022), tanto per così dire è un’artista statunitense.
Famosa più che altro come “Groupie” che negli anni sessanta realizzò calchi in gesso degli organi genitali di alcune delle più celebri rockstar dell’epoca con i quali ebbe una relazione sessuale. Il primo fu nel 1968 Jimi Hendrix, poi Noel Redding e così via. Dal 2000 ha cominciato a fare calchi anche dei seni di personalità femminili.
L’idea dei calchi in gesso dei genitali delle rockstar le venne assieme a Frank Zappa, che lo trovò un’idea molto divertente. I calchi sarebbero dovuti essere custoditi da Herb Cohen, marito di Cynthia, in vista di una futura mostra, che però non ebbe luogo a causa dello scarso numero di persone che accettarono di farsi fare il calco.
Questo fenomeno di cattivo gusto attirò molta attenzione verso di se; tanto da ispirare il gruppo musicale dei Kiss che le dedicò la canzone Plaster Caster, contenuta nell’album “Love Gun” del 1977, ed il cantautore Jim Croce scrisse per lei Five Short Minutes. Il cantautore italiano Caparezza l’ha citata all’interno del singolo La rivoluzione del sessintutto nell’album Le dimensioni del mio caos.
In un’intervista del 1990 sulla vita rock’n’roll dei Led Zeppelin, Robert Plant ricordava che “infilare il calco del pene di Jimi Hendrix fatto da Cynthia Plaster Caster nel culo di una ragazza in qualche hotel di Detroit è stato divertente. Non mi ricordo chi è stato, ma mi ricordo che c’ero”.
Sergio Segalini