La catena di montaggio è un processo di assemblaggio utilizzato nelle moderne industrie e introdotto da Henry Ford nel 1913.
In realtà, il concetto di catena di montaggio nacque nei primi anni dell’800, nei cantieri della marina militare britannica, ad opera dell’ingegnere Marc Isambard Brunel. Ma successivamente, grazie ad un team di ingegneri, Henry Ford (Dearborn, 30 luglio 1863 – Detroit, 7 aprile 1947), ispiratosi alle teorie proposte dal connazionale Frederick Taylor (Germantown, 20 marzo 1856 – Filadelfia, 21 marzo 1915), sviluppò intere fabbriche basate sulla catena di montaggio. La prima catena di montaggio fu introdotto per la prima volta da Henry Ford il 7 ottobre del 1913. I benefici furono quello dell’abbattimento dei tempi di produzione e di risparmio economico furono. Negli stabilimenti della Ford, i tempi necessari a produrre una singola autovettura si ridussero da 12 ore ad un’ora sola. La prima Ford costruita con la catena di montaggio fu la Ford Model T.
In breve la maggior parte delle compagnie industriali dell’epoca ad assumere questo metodo, creando in definitiva un nuovo modo di intendere la produzione seriale che prese appunto il nome di fordismo.
La catena di montaggio è generalmente costituita da un nastro, definito nastro trasportatore, che scorre portando con sé i diversi oggetti da assemblare per ottenere il prodotto finito. Ogni operaio può così assemblare un unico pezzo, tramite movimenti ripetitivi e meccanici, permettendo un notevole risparmio dei tempi di produzione.
Negli impianti moderni la maggior parte delle catene di montaggio sono automatizzate ed i lavori maggiormente ripetitivi sono svolti da robot industriali.
David Zahedi