LA VISITA DEL DUCE

La progettazione del Topolino, l’utilitaria della Fiat ordinata Benito Mussolini continuò senza entusiasmo fino 24 ottobre 1932, quando il Duce fece una improvisa visita al Lingotto, il principali stabilimenti di produzione della fabbrica automobilistica FIAT, rammentando ad Giovanni Agnelli l’impegno assunto.
Il discorso del Duce agli operai, tra i loro applausi ed entusiasmi, venne introdotto così da Giovanni Agnelli
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Questo sentimento che ogni vero italiano nutre per voi è fatto di ammirazione e gratitudine. Ammirazione per la vostra personalità dominatrice e gratitudine per la confidabile opera di governo con la quale avete migliorato in ogni campo della vita nazionale e internazionale il posto e il destino del paese. I risultati di questo vostro lavoro, che è atto di fede ed esempio di organizzazione e di metodo, si impongono a tutti. Ma soprattutto parlano alla coscienza dei lavoratori perché voi stesso venite dal popolo ed è sempre soltanto verso di esso che andate col pensiero e con l’azione. Qui al Lingotto batte il cuore di Torino operaia, dal nostro cuore si leva con entusiasmo l’evviva alla rinnovata Italia e al suo duce. Viva Benito Mussolini. (EVVIVA).

Mussolini: Camerati e operai della Fiat, ascoltatemi per alcuni minuti. Sarò breve, perché il mio discorso di ieri certamente lo avete ascoltato e poi perché la mia giornata di oggi è piena. Sarò breve ma voglio dirvi alcune cose importanti. Quando in occasione della mia visita a Torino si fece anche il caso se avessi dovuto o no venire tra voi, io risposi: “andrò tra gli operai della Fiat e meno sarò circondato e meglio sarà”. Quello che vi ha detto poco fa il senatore Agnelli è sacrosantamente vero. Io mi preoccupo tutti i giorni, dalla mattina alla sera, lavorando senza contare le ore di lavoro, mi preoccupo di dare il massimo lavoro possibile a tutti gli italiani. (applausi). E sono felice quando so che una fabbrica, che un’industria, che una maestranza ha garantito il lavoro per un lungo periodo di tempo. Nessuno può smentirmi perché questa è la parola della veridica verità (duce, duce). Ora i doveri mi chiamano ma io sono convinto che il nostro incontro di questa mane resterà perennemente scolpito nei vostri cuori così come resta fermamente scolpito nel mio cuore.
Un divertente aneddoto di quel giorno consiste nei complimenti del Duce a Giovanni Agnelli su un’autovetture della Fiat:
Mussolini: Senatore,questa macchina è bellissima, mi piace. Cosa costa?
Agnelli: per lei nulla. Si figuri Duce,
Mussolini: grazie, ma voglio pagarla,
Agnelli: per Lei, un 10 Lire, un prezzo simbolico,
Mussolini: Ne compro tre, grazie.
Da tenere presente che per una Topolino, l’autovettura economica della Fiat, in vendita dal 1934, veniva richiesta 8.900. lire.
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David Zahedi