NACQUE COSI’ IL TELESCOPIO

Grazie a lui, in 400 anni, la visione dell’universo si è completamente rivoluzionata. 

Grazie a Galileo Galilei, il 21 agosto 1609 si trasformò un giorno rivoluzionario per il mondo dell’astronomia: fu il giorno in cui venne presentato a Leonardo Donà, il Doge di Venezia, il cannocchiale battezzato da lui “telescopio”. Galileo unì scienza e tecnica, mostrando la prima applicazione del telescopio rifrattore, in cui l’immagine viene focalizzata attraverso l’utilizzo di lenti magistralmente assemblate. L’invenzione fu un perfezionamento del primo uso astronomico delle lenti, inventato nel 1607 da occhialai olandesi.
Per la costruzione del suo telescopio, levigò le lenti, le combinò in modo congeniale assemblando i vari pezzi. Costruì poi un tubo in legno, con le due lenti di vetro alle estremità, una concava e l’altra convessa. Così moltiplicò il potere d’ingrandimento del suo telescopio da 3x a 8x, raggiungendo poi i 20-30 ingrandimenti. Così le lenti olandesi si trasformarono a tutti gli effetti in un telescopio. 
Galileo Galilei battezzò il suo cannocchiale “Telescopio”, dal greco tele che significa “lontano” e skopeo che significa “osservo”. Il 12 marzo 1610, le sue scoperte furono pubblicate nel Sidereus Nuncius.
Grazie al suo genio, fu possibile quindi osservare per la prima volta il cosmo, con uno strumento ben più potente e “scientifico” dell’occhio nudo. Con l’innovativo strumento la prima cosa che osservò fu la Luna, scoprendo che non era liscia come si riteneva fosse fino ad allora, ma ricche di montagne e crateri. Notò le regioni chiare e scure, e ottenne le prime informazioni sui moti lunari. Osservò anche le fasi di Venere e le macchie solari, osservò Saturno ma senza distinguere gli anelli, che scambiò per rigonfiamenti del pianeta stesso, concludendo che fosse un pianeta “tricorporeo”.
Individuò i quattro maggiori satelliti di Giove; Io, Europa, Ganimede e Callisto, che chiamò “satelliti medicei”, per rendere omaggio alla famiglia dei Medici di Firenze.
La scoperta di questi elementi portarono alla tesi che tutti i pianeti girassero intorno alla Terra, confermando la teoria eliocentrica di
Niccolò Copernico, a discapito di quella geocentrica di Aristotele, che sosteneva erroneamente lche la terra era al centro dell’universo.
I due soli telescopi di Galileo esistenti al mondo sono attualmente conservati presso il Museo Galileo – Museo di Storia delle Scienze di Firenze.
Galilei fu l’ennesimo esempio nella storia dell’umanità di un uomo alla ricerca della verità, che cerca una spiegazione a ciò che abbiamo e osserviamo, senza credere ciecamente alle teorie di chi, per ignoranza, nega qualsiasi verità che non sia “conforme” ad alcuni preconcetti.
“Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che ‘l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna”. (Galileo Galilei)

Arman Golapyan