Una delle più grandi collezioni di dipinti al mondo è conservata al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, situato lungo il fiume Neva, con la sua imponente sede. Il complesso museale dell’Hermitage consta di più strutture, ascrivibili al Settecento e Ottocento, alcune delle quali un tempo facenti parte delle residenze degli zar fino alla Rivoluzione d’Ottobre. Al complesso è infatti annesso il celebre Palazzo d’Inverno, residenza imperiale, oltre ad altre strutture (Nuovo Ermitage, Piccolo e Grande Ermitage, Teatro dell’Ermitage) erette successivamente. Il Palazzo d’Inverno, progettato dall’architetto italiano Bartolomeo Rastelli, fu terminato nel 1762 e internamente rivisto e riprogettato nel corso dell’Ottocento, finché, alla metà del secolo, divenne il primo museo pubblico cittadino. La destinazione degli spazi all’allestimento museale si ebbe anzitutto con la costruzione del Piccolo Ermitage, voluto da Caterina la Grande per la raccolta delle opere collezionate da lei stessa: fu in questa occasione che la struttura fu introdotta alla destinazione museale-espositiva, pienamente ricoperta negli anni successivi con l’espansione degli spazi di allestimento grazie all’erezione delle strutture complementari. Negli anni successivi, infatti, le frequenti donazioni e i ripetuti acquisti accrebbero velocemente la collezione, rendendola una della più imponenti d’Europa. Attualmente, il patrimonio dell’Ermitage ha raggiunto una mole tale di opere raccolte da richiedere un ulteriore ampliamento espositivo, portando all’estensione del percorso nel Palazzo Menshikov, nel Palazzo di Stato Maggiore, nella Reggia Strehlna e altre sedi. Ad oggi, la collezione vanta oltre tre milioni di opere, nonostante esposte al pubblico se ne possano contare circa sessantamila. Tra le opere raccolte si possono riscontrare artisti e tele di fama internazionale, quali Beato Angelico, Tiziano (Fuga in Egitto, Danae), Michelangelo (Ragazzo accovacciato), Correggio (Ritratto di dama), la celebre Madonna Benois di Leonardo, Raffaello (Sacra famiglia, Madonna Connestabile), il Suonatore di liuto di Caravaggio , Giorgione (Madonna con bambino, Giuditta con la testa di Oloferne), Cima da Conegliano, Filippo Lippi, Pontormo, il San Sebastiano di Perugino, Rosso Fiorentino e Lorenzo Lotto. Quest’ampia raccolta propone un sunto della grande pittura italiana tra Rinascimento e Seicento, che va ad affiancarsi alle più belle tele della scuola francese, tra le quali si annoverano gli impressionisti Renoir (Donna in nero, Donna con ventaglio e Ritratto di Jeanne Samary), Degas (Dopo il bagno) e Monet (Prato a Giverny , Stagno a Montgeron, Signora in giardino a Sainte-Adresse e altre opere), oltre al maestro Paul Cézanne (Autoritratto con berretto, Fumatore di pipa, Le rive della Marna, Signora in blu, e altre opere), al protagonista del neoclassicismo francese Jacques-Louis David (Saffo e Faone), a Matisse (Musica , La danza) ed Henri Rousseau.
A completare l’eccezionale patrimonio e l’excursus cronologico sull’evoluzione artistico-pittorica dell’arte europea, la raccolta di opere spagnole mostra importanti pezzi del caposcuola cubista Pablo Picasso (La contadina, Tre donne, La bevitrice d’assenzio , Fabbrica di mattoni a Tortosa e altre opere) e del grande maestro Velázquez (Ritratto del Duca di Olivares, Il pranzo). Interessante anche la sezione di opere fiamminghe e olandesi, con un ventaglio di opere che spaziano dal Seicento, con Rembrandt, Peter Paul Rubens (Perseo e Andromeda) e Van Ruisdael, all’Ottocento, con il grande genio di Van Gogh (Le Signore di Arles, Lillà, Spettatori dell’arena). Il grande spazio dato all’arte moderna non ha permesso di trascurare, di contro, l’arte antica, ben rappresentata nella sezione ad essa dedicata, nella quale si conservano pezzi egizi, greci e romani (Cammeo Gonzaga). Completano la collezione esempi di arte russa (numerosi gli argenti), scita e sassanide che, unitamente alle sezioni dedicate alle Culture Primitive, al Paleolitico e all’arte del Vicino e Medio Oriente, esauriscono al meglio l’offerta del museo russo. L’imponenza di questo straordinario polo museale, insediato tra le memorie della Rivoluzione d’Ottobre, si sposa con un contesto architettonico davvero unico per lo sfarzo e la ricchezza delle decorazioni presenti, rendendo la visita un’esperienza eccezionale non solo per la collezione infinita di opere internazionali custodite, ma anche per la cornice nella quale sono proposte al pubblico, il cuore della più recente storia russa.
Federica Gennari