Come per molti dei più importanti musei europei, anche il Museo del Prado di Madrid vanta nobili e antiche origini, tant’è che l’edificio che ospita la pinacoteca fu ideato da Carlo III e progettato da Villanueva (1786). Il luogo preposto per la struttura fu il “Paseo del Prado”, che diede il nome al futuro museo. Il grande edificio neoclassico approvato da Carlo III attualmente consta di un corpo centrale affiancato da gallerie su due livelli; l’interno è organizzato in una serie di sale centrali che ospitano l’immensa collezione d’arte del museo. È necessario sottolineare che buona parte della struttura fu ripristinata e recuperata dagli anni Venti dell’Ottocento, quando Ferdinando VII diede ordine di ristrutturare l’edificio, notevolmente danneggiato durante la guerra d’indipendenza, periodo nel quale fu destinato a fini militari. Dopo i primi lavori di recupero, nel 1819 il museo fu aperto al pubblico con l’esposizione delle opere della collezione reale, suddivise nelle tre sale iniziali. Le successive acquisizioni accrebbero notevolmente il patrimonio del museo: nel 1872 fu accorpato il Museo de la Trinidad che contribuì all’espansione dei fondi museali del Prado. Ad oggi, la struttura del Prado, nonostante mantenga stilisticamente fede al progetto iniziale del Villanueva, ha subito notevoli e molteplici trasformazioni ed interventi, finalizzati all’ottimizzazione degli spazi espositivi e all’espansione degli stessi. Ancora nel 2007 la superficie è stata ampliata al fine di garantire nuove aree da destinare alle attività legate al museo. In qualità di maggiore museo spagnolo, la collezione del Prado vanta innumerevoli e importantissime opere della scuola spagnola, tra le quali tele di Goya e di Velázquez.
Tra le opere di Francisco Goya esposte al Prado troviamo Il fantoccio, La famiglia di Carlo IV, la Maja vestita e Maja desnuda, Il duca di Alba e Saturno che divora i figli. Tra le tele del grande artista, sono conservati anche i dipinti della Quinta del sordo, l’abitazione che Goya decorò con una pittura pregna d’espressività e drammaticità. Tantissime le opere di Velázquez, al quale è dedicata un’intera sala: il Cristo crocefisso, Il comico (Pablo de Valladolid) Il conte di Olivares a cavallo, Esopo, Manippo, Nano con cane, la celeberrima Las meninas una delle opere più note dell’artista insieme a L’infanta doña Margherita d’Austria, anch’essa conservata al Prado. Numerosi i ritratti eseguiti dall’artista ed esposti, quali il Ritratto di Maria Anna d’Austria e il Ritratto di Filippo IV. Oltre a questi grandi maestri, numerose le opere dei grandi Murillo (L’apparizione della Vergine a San Bernardo, Martirio San Andrea, l’Immacolata Concezione dell’Escorial e altre opere a soggetto religioso), Spagnoletto (La Maddalena, La Trinità, Democrito, San Pietro liberato dell’angelo e altre opere) ed El Greco (Battesimo di Cristo, La Pentecoste, La crocefissione, l’Adorazione dei Pastori e altre opere a soggetto religioso). Accanto al repertorio pittorico spagnolo, la collezione si estende ai grandi autori europei, da Dürer (Adamo ed Eva), a Peter Paul Rubens (Ratto di Ganimede, Diana e Callisto, L’origine della via Lattea e altre opere), Bosch (Il giardino delle delizie , meraviglioso trittico simbolico dell’ultimo ventennio del Quattrocento, Le tentazioni di Sant’Antonio, l’Adorazione dei Magi, oltre ad altre opere), Rembrandt, Van der Weyden e Bruegel il Vecchio (Festa di San Martino e Trionfo della morte). Fa invidia ai principali musei italiani la collezione di opere della scuola italiana del Prado, che propone ai visitatori i più conosciuti artisti del Rinascimento e del Seicento italiano: troviamo infatti Sandro Botticelli (la serie di Nastagio degli Onesti), Giovanni Bellini (Madonna con bambino, Maria Maddalena e Sant’Orsola), Andrea Mantegna (Morte della Vergine), Correggio (Madonna con bambino e San Giovannino, Noli me tangere), Andrea del Sarto (Madonna della Scala), Giulio Romano, Raffaello (Sacra Famiglia, Spasimo di Sicilia, Visitazione e altre opere), Lorenzo Lotto, Tiziano (Danae, Venere e Adone [9], Madonna con bambino Sant’Antonio e San Rocco, Ritratto di Federico II Gonzaga e altre opere) e Parmigianino (Sacra famiglia con angeli, Santa Barbara e alcuni ritratti). Alla fine del Cinquecento e al Seicento risalgono le opere di Caravaggio (Davide e Golia), Daniele Crespi, Artemisia Gentileschi (Nascita di San Giovanni Battista) e Luca Giordano (Maddalena penitente e Disfatta di Sisera).
Federica Gennari