GIAN LORENZO BERNINI

Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 Novembre 1680) è stato architetto, pittore, scultore e scenografo, che impersona le istanze artistiche della Chiesa contro riformata e interpreta il messaggio trionfalistico della Chiesa post-tridentina, incarnando il Barocco. Nato a Napoli, nel 1606 si trasferisce a Roma insieme al padre Pietro, noto scultore fiorentino, dal quale apprende una perfetta tecnica scultorea, che dimostra in una delle sue prime opere, “La capra Amaltèa” (Marmo Bianco, cm. 44 x 63 x 60, 1614, Roma Galleria Borghese) scultura che risente, sia nel soggetto che nella lavorazione materica, della tradizione dell’arte ellenistica. La sua abilità artistica cattura l’attenzione del cardinale Scipione Borghese, che gli commissiona quattro statue per la sua villa suburbana, tra il 1619 e il 1625: “Enea e Anchise” (Gruppo Scultoreo in Marmo, h. cm. 220, 1618-1619, Roma Galleria Borghese), “Il Ratto di Proserpina” (Gruppo Scultoreo in Marmo, h. cm. 225 esclusa la base 109 cm., 1621-1622, Roma Galleria Borghese), “David, Apollo e Dafne” (Marmo di Carrara, h. cm. 243, 1622-1625, Roma Galleria Borghese), gruppi scultorei a soggetto mitologico e biblico in cui Bernini fonde istante, dinamismo, gestualità e avvitamento serpentinante delle figure. Fin dagli esordi il giovane scultore si cimenta anche nella ritrattista scolpendo marmi a mezzo busto dei volti dei personaggi più illustri della Roma Barocca: “Scipione Borghese” (Marmo di Carrara, h. cm. 77,2- base cm. 21,5, 1632, Roma Galleria Borghese), la nobile “Costanza Bonarelli” (Marmo, h. cm. 72, 1637-1638, Firenze Museo del Bargello), colti non nella fissità della posa, ma nella naturalezza della loro persona. Nel 1623, sale al soglio pontificio Maffeo Barberini, noto col nome di Urbano VIII, amante delle arti e ammiratore del giovane Bernini, tanto da commissionargli una serie di progetti urbanistici e architettonici spettacolari, scenografici e illusionistici, espressione della Chiesa trionfante. Ecco che, tra il 1624 e il 1635, realizza il “Baldacchino Bronzeo” per l’altare maggiore di San Pietro, opera in forme monumentali, strutturata e sorretta dalle quattro colonne tortili alte 11 metri riccamente decorate. Dal 1628, invece, inizia la costruzione del “Monumento Funebre di Urbano VIII” (Composizione bicroma e polimaterica in marmo,bronzo dorato e legno,1628, Roma Basilica di San Pietro) collocato all’interno della Basilica di San Pietro, ponderosa struttura in cui fonde marmo e bronzo dorato. Con la morte di papa Urbano VIII, comincia il pontificato di Innocenzo X Pamphili (1644-1655), sotto il quale realizza la spettacolare “Fontana dei Quattro Fiumi” (Gruppo scultoreo in Marmo, 1648-1651, Roma Piazza Navona), e le altrettanto celebri “Fontana del Tritone” (Scultura in Travertino,1642-1643, Roma Piazza Barberini), la “Fontana delle Api”( Marmo Bianco, 1644, Roma, angolo Piazza Barberini- Via Veneto), la “Fontana della Barcaccia. ”(Travertino, 1629,.Roma.Piazza.di.Spagna).In questi stessi anni, tra il 1647 e il 1652, esprime il gusto per la combinazione dei materiali e per l’effetto illusorio nella decorazione della Cappella Cornaro con la realizzazione della “Transverberazione di Santa Teresa d’Avila” (Gruppo Scultoreo in Marmo, h. cm 350, 1647-1652, Roma Chiesa di Santa Maria della Vittoria) dall’impianto teatrale e scenografico. Ma è con Papa Alessandro VII Chigi (1655-1667) che Bernini affronta imprese di grande rilievo, a cominciare dal “Colonnato di San Pietro”, che inquadra la facciata realizzata da Carlo Maderno per la Basilica Vaticana. Con un colonnato disposto su due emicicli antistanti la facciata, raccordata a questo spazio con due file di colonne, crea una delle piazze barocche più suggestive, simbolo di un ideale abbraccio architettonico e cristiano. Intervento che ha una sua continuità anche all’interno della Basilica, con la “Cattedra di San Pietro” (1658-1665), un’articolata scenografia dove la reliquia del trono ligneo di Pietro viene sostenuta dalle statue bronzee dei quattro Dottori della Chiesa. Il tutto culmina con il completamento della “Scala Regia”, che mette in comunicazione il colonnato di San Pietro con gli appartamenti papali e con la “Statua equestre di Costantino” posta all’accesso della gradinata. Negli stessi anni, si colloca anche la “Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale” (1658-1661), organizzata su pianta ellittica e, a concludere il sodalizio con papa Alessandro VII, il “Monumento Funebre”. Sempre per la famiglia Chigi, costruisce due chiese: la “Collegiata dell’Assunta” ad Ariccia e la “Parrocchiale di San Tommaso” a Castel Gandolfo. Progetta, nel 1666, per la piazza di Santa Maria sopra Minerva, “L’Elefante Obeliscoforo “. .Nel 1665, la fama ormai internazionale lo conduce in Francia, partecipando a un concorso per un progetto relativo alla facciata del Palazzo reale del Louvre, elaborando una serie di disegni. Per il Re Luigi XVI, realizza nel 1665 il busto ritratto in marmo. Dopo l’esperienza francese fa ritorno a Roma e, tra 1671-164, riaffronta il tema dell’estasi nel “Monumento alla Beata Ludovica Albertoni”, nella Cappella Altieri della Chiesa romana di San Francesco a Ripa. Bernini muore nel Novembre del 1680 e tumulato nella tomba di famiglia della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

Elisa Medda