Edgar Degas

Edgar Degas, (Parigi, 19 luglio 1834 – Parigi, 27 settembre 1917), fu uno dei più conosciuti pittori e scultori francesi legati all’Impressionismo, al quale però non aderì completamente, mantenendo una certa autonomia dal movimento. Nato in una famiglia alquanto agiata; Degas fin da giovane viaggiò tantissimo, soprattutto in Italia, alla quale la famiglia era particolarmente legata. Una volta laureatosi, si fece conoscere come disegnatore copiando classici e autori moderni (quali Veronese, Goya e Dürer) presso il Cabinet des Estampes e frequentando il Louvre. Dal 1854 iniziò a seguire il pittore Louis Lamothe e strinse rapporti con alcuni importanti collezionisti parigini, per poi iscriversi alla Scuola di Belle Arti (1855). Grazie alla parentela napoletana, tornò spesso in Italia tra il 1856 e il 1860 e durante la permanenza ebbe modo di studiare i classici che influenzarono la propria produzione giovanile con uno stile di stampo neoclassico. A questo periodo si ascrive una serie di opere di fattura quasi accademica, consistenti in ritratti di famigliari e amici: dall’accademismo, in particolare, apprese lo studio dal vivo del soggetto con bozzetti e l’interesse per il disegno, in parte derivato dall’incontro con Ingres. Esempi della ritrattistica di Degas sono le opere La famiglia Bellelli (1858-1859, Parigi, Musée d’Orsay), Ritratto di giovane donna (1867, Parigi, Musée d’Orsay) ed Édouard Manet e la moglie (1868-1869). In fase giovanile l’artista si dedicò anche alla pittura a soggetto storico, come dimostra la tela Semiramide alla costruzione di Babilonia (1862, Parigi, Musée d’Orsay), senza tralasciare poi temi più mondani come L’orchestra de l’Opéra (1868, Parigi, Musée d’Orsay) e Cavalli da corsa davanti alle tribune (1866-1868, Parigi, Musée d’Orsay). Nel decennio successivo, tra 1874 e 1876, si avvicinò all’Impressionismo, esponendo insieme ai principali rappresentanti del movimento: a questi si accostò soprattutto grazie alla frequentazione dei caffè letterari e degli ateliers di Montmartre, stringendo amicizia con Édouard Manet. Fu il periodo nel quale Degas scoprì la danza, uno dei temi più cari all’artista: spesso scelse di ritrarre le ballerine, cogliendole in tutti i momenti, dalla preparazione allo spettacolo, sul palco e dietro le quinte.  Bellissimi esempi di questa produzione sono le tele La classe di danza (1871-1874, Parigi, Musée d’Orsay), Il foyer della danza del Teatro dell’Opéra (1872, Parigi, Musée d’Orsay), Prove di balletto in scena (1874, Parigi, Musée d’Orsay) e Ballerina con bouquet (1877, Parigi, Musée d’Orsay). In generale, si tratta di opere di un certo realismo, rese espressive da effetti luminosi intensi, giochi di luci e ombre, e inquadrature dai tagli originali. L’opera più celebre di questo gruppo è La classe di danza: a differenza delle restanti, si tratta di una tela alquanto luminosa e mostra una schiera di ballerine durante una lezione di danza, in atto di ascoltare il maestro, al centro della scena. Degas riesce a dare non solo un’inquadratura inusuale (poiché la ballerina in primo piano è di schiena) ma anche a differenziare le pose e le espressioni delle ballerine, con una straordinaria aderenza al reale. Dagli anni Ottanta, gravi problemi alla vista comportarono una svolta artistica a favore di un uso prevalente della matita, del pastello e del guazzo, raggiungendo risultati alquanto espressivi. Il gusto per un certo realismo si riscontra anche in tele più “sociali” e quotidiane quali Le stiratrici (1884, Parigi, Musée d’Orsay), Nel negozio di cappelli (1885) e l’Assenzio (1875-1876, Parigi, Musée d’Orsay):in particolare, quest’ultimo risulta un dipinto alquanto significativo poiché riesce a trasmettere tutto lo straniamento e lo stordimento provocato dall’alcool, resi attraverso l’immagine di una donna al tavolo, sola, con lo sguardo perso. Dallo stesso periodo, si dedicò anche alla scultura realizzando modelli in cera con materiali applicati: un esempio di questa produzione è la Ballerina di 14 anni, realizzata con cera, tulle, calze e capelli veri. Si trattò di un tema molto caro all’artista, quello della danza e della figura femminile, tant’è che vi si dedicò ampiamente anche nella pittura. Nell’ultima fase, a partire soprattutto dagli anni Ottanta, dedicò diverse opere al nudo femminile come dimostrano le tele La tinozza (1886), Dopo il bagno (1898) e Donna che si asciuga il piede (1886). Fu il periodo nel quale Degas sperimentò la tecnica a pastello che gli permise una maggiore spontaneità ed espressività nel disegno, resa soprattutto attraverso le vibrazioni luminose. Nel 1892 presentò la sua unica mostra personale. Vittima di una sempre più acuta cecità, lavorò sempre più in studio, fino alla morte, avvenuta il 27 settembre 1917. Dovuta probabilmente all’aggravata cecità, nelle ultime opere si riscontra una predilezione per colori più intensi e audaci, abbinati ad una linea più corposa, spesso realizzata a carboncino (L’acconciatura, 1892-95 Londra, National Gallery).

Federica Gennari