Non fermiamo la fantasia. Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano (Walt Disney).
Walter Elias Disney, (Chicago, 5 dicembre 1901 – Burbank, 15 dicembre 1966), è stato un animatore, fumettista, imprenditore e cineasta, produttore, regista, sceneggiatore e doppiatore di cinema d’animazione. Il Papà di Topolino, creatore di Disneyland, fu un autentico genio del Novecento. Un uomo che ha regalato al mondo creature meravigliose, frutto della sua infinita fantasia.
Walt Disney è considerato la leggenda del divertimento, un eroe del ventesimo secolo. La sua popolarità in tutto il mondo è basata sulle idee che il suo nome rappresenta: immaginazione, ottimismo e successo costruito da solo, nella tradizione americana. Walt Disney ha toccato i cuori, le menti e le emozioni di milioni di persone. Attraverso il suo lavoro ha portato la gioia, la felicità e i mezzi di comunicazione universali alla gente di ogni nazione.
Walt è il quarto figlio di Elias Disney e Flora Call, la sua famiglia si trasferisce a Marceline, nel Missouri. Qui cresce lavorando duramente nei campi ed è forse per questo che l’infanzia felice e spensierata che Walter Elias Disney cita nelle sue opere i suoi ricordi, caratterizzati da fatica e sudore vissuta nella fattoria.
– Nell’autunno del 1909 una serie di eventi portano la famiglia Disney a vendere la fattoria e trasferirsi a Kansas City. La vita nella grande città è sicuramente più dura: il padre si alza a notte fonda per la consegna dei giornali, e Walt che gli dà una mano. Lui stesso ricorderà come talvolta si mettesse in un angolino della strada per “rubare” un pisolino durante il lavoro. Un po’ di riposo per poi poter seguire le lezioni scolastiche.
– Nel 1918, stanco delle regole paterne e della sua autorità, Walt Disney decide di arruolarsi nell’esercito per partecipare alla Prima guerra mondiale. Questa scelta segna la rottura con le regole della famiglia.
– Nel 1919, Walt Disney torna a Kansas City e trova lavoro come illustratore presso la Pesman-Rubin Commercial Art Studio, dove diventa amicizia con uno straordinario disegnatore, Ubbe Ert Iwerks. E cosi avviene l’ncontro che da inizio la storia dei fumetti e del divertimento.
I due presto hanno formato la propria azienda, Iwerks-Disney Commercial Artists. Ma le cose sono andate male e la società ha presentato l’istanza di fallimento l’anno successivo, e Walt trova lavoro come ritagliatore di immagini presso la “Kansas-City Ad”, società che si occupava di animazione. A breve, decide di riprovare, chiede in prestito una cinepresa con la quale esegue degli esperimenti. Walt intuisce che se fosse riuscito a far muovere quegli inermi pezzi di carta avrebbe rivoluzionato il mondo del disegno.
Con Ubbe ottiene ottimi risultati, e grazie al prestito di 15.000 dollari del fratello Roy, nel maggio 1922, Disney fondò la “Laugh-o-grams Films”. Insieme al fratello Roy realizzò 57 cortometraggi di “Alice Comedies” e con l’amico Ubbe Iwerks realizzò “Oswald The Lucky Rabbit”. Presentati i loro lavori alle case di distribuzione, ottengono rapidamente un contratto con la Universal che intuisce l’enorme potenzialità del progetto e la novità che racchiude.
Ma qualche tempo dopo le cose cominciano ad andare male. La Universal a quel tempo era di proprietà di Margareth Winkler, donna abile nella gestione degli affari, che sosteneva i progetti di Disney e Iwerks. Le cose cambiarono quando la Winkler si sposò con Walter Mintz, il quale ritenne opportuno ridurre i pagamenti e trattare tutti con il pugno di ferro. I creativi che ruotavano intorno a Walt e Ubbe vennero messi ben presto alle strette e abbandonarono Walt. I soli a non tradire Walt furono gli amici degli esordi: Les Clark, Johnny Cannon, Hamilton Lusky e, naturalmente Ubbe.
Non servirono a nulla le discussioni che ne seguirono: legalmente “Oswald”, il fortunato coniglio, apparteneva alla Universal e, Mintz aveva intrappolato Disney. La produzione dei cartoni avveniva grazie ad un gruppo di animatori che Walt e Ubbe pagavano col denaro portato dai cartoni stessi; una volta tagliati i pagamenti non fu difficile per Mintz sottrarre forza lavoro a Disney.
Il gruppo decide di reagire al ricatto creando un personaggio tutto loro. Semplicemente accorciando le orecchie di Oswald, trasformando la coda e ritoccando qualcosa qua e là ottengono un topo. Walt è un genio nell’ideare gag e situazioni interessanti; Ubbe realizza tutto su carta al ritmo impensabile di 700 disegni al giorno. Il miracolo viene intitolato “Plane Crazy”: il protagonista è un certo Mickey Mouse. L’idea rivoluzionaria è quella di aggiungere il sonoro e farlo parlare.
Il 18 novembre 1928 rapresenta l’inizio di un successo mai terminato. Walt Disney si inserisce con prepotenza nelle pagine d’oro del libro di Hollywood, quando, nel Colony Teather di New York, viene proiettato un breve cartone animato dopo la proiezione di un film di guerra.
– Nel 1932, riceve il suo primo Oscar dei 31 Oscar per il film “Flowers and trees”.
– Nel 1937, arriva il primo classico eterno “Biancaneve e i sette nani”.
– Nel 1940 apre i suoi primi studios in California a Burbank.
– Nel 1955, decide il lancio di Disneyland e vengono realizzati i primi programmi per la televisione.
Il 15 dicembre 1966, arriva la triste notizia, Walt disney vie stroncato da un collasso cardiocircolatorio e pone fine all’ esistenza di un genio della creatività.
Il futuro presidente Ronald Reagan disse: “Da oggi il mondo è più povero”.
Rebecca Molinari