Ludwig van Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) è stato un compositore e pianista tedesco.
Il padre, tenore al servizio del principe arcivescovo elettore di Colonia Clemente Augusto di Baviera, gli fornisce i primi rudimenti musicali. Il giovane Ludwig comincia a manifestare prestissimo le proprie doti, e a sette anni tiene il suo debutto concertistico nelle vesti di pianista.
Durante il periodo dell’adolescenza Beethoven si afferma come ottimo esecutore e, nel 1784, conquista l’incarico di vice organista presso la corte della città.
Nel 1792, grazie all’interessamento di alcuni importanti e carissimi amici, può trasferirsi a Vienna, considerata all’epoca la capitale europea della musica.
In questo momento ha modo di farsi conoscere e apprezzare dallo stesso pubblico viennese, che lo rispetta e gli dimostra grande affetto nonché considerazione.
Il ruolo sociale di artista famoso e apprezzato consente a Ludwig una discreta autonomia finanziaria: Beethoven è infatti uno dei primi autori che riesce a vivere decorosamente e liberamente dei profitti del suo lavoro, senza dover prestare servizio alle dipendenze di un palazzo.
Disgraziatamente, intorno alla fine del Settecento, prima ancora d’aver compiuto i trent’anni, comincia ad accusare una diminuzione dell’udito che, nonostante le tempestive e numerose cure, peggiora fino a trasformarsi in una sordità quasi totale; questa sventura, tuttavia, non limita l’attività di scrittura del maestro, che per l’appunto tra il 1800 e il 1820 annota i principali capolavori compositivi.
Beethoven esplora forme di musica soprattutto strumentali: di particolare importanza e notorietà sono le nove sinfonie, ma anche le sonate, i trii, i quartetti, i concerti per orchestra.
Attraverso la melodia, egli riesce ad esprimere al massimo tutti i propri nobili sentimenti: la gioia per la vita, l’amore per l’umanità, la fratellanza, la riconoscenza verso il Creatore e la natura.
Insieme, questi grandi ideali trovano la loro più completa espressione artistica in una delle sue ultime e maggiormente toccanti opere: la Nona sinfonia, terminata nel 1824.
Beethoven è un geniale innovatore e viene considerato un precursore del Romanticismo, la corrente culturale che si affermerà verso la metà dell’Ottocento.
Muore il 26 Marzo 1827 a Vienna, a causa di un’infezione polmonare.
Ai funerali sono presenti tremila persone: Vienna intendeva così dimostrare di non aver abbandonato il maestro, come invece era successo per Mozart.
Oggi, Beethoven è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi autori occidentali: nel vasto catalogo delle sue composizioni, grande rilievo hanno la produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.
Da ricordare…
Patetica, Al chiaro di luna, Appassionata, la Quinta, la Sesta, la Nona Sinfonia.
Gabriele fagioli