Elvis Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 – Memphis, 16 agosto 1977), sopravvissuto al gemello, che morì appena nato, è stato un cantante, chitarrista e attore statunitense. È stato uno dei più celebri cantanti di tutti i tempi, un modello da imitare per molti musicisti e cantanti di Rock and Roll, conosciuto come “The Kig”, Il Re del Rock and Roll.La sua presenza scenica ha avuto un impatto senza precedenti sulla cultura americana e mondiale e i suoi movimenti, inconfondibili, del bacino gli fece guadagnare il soprannome: “The Pelvis“. Amato da fan, critici e da molte altre personalità dello spettacolo del suo tempo da Marilyn Monroe a Beatles. E’ riuscito trasportarsi oltre l’arte musicale finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo.
Dopo 35 anni dalla morte, lui è ancora vivo nella mente e cuore dei sui fan.
Raggiunse ogni record in ogni mercato, in quello britannico, Elvis piazzò ventuno singoli in cima alle classifiche, con 80 settimane di permanenza al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica per ben 1.277 settimane, mentre i long playing con le sue canzoni rimasero per anni in classifica.
In 24 anni ha pubblicato 61 album, vendendo oltre 1 miliardo di dischi in tutto il mondo ottenendo il record di dischi venduti da un solo cantante, record successivamente raggiunto più tardi dai Beatles e Michael Jackson.Elvis ebbe un’infanzia povera, Il padre, Vernon, di origini scozzesi, non aveva un lavoro fisso e la madre faceva piccoli lavori per mandare avanti la famiglia. Abitavano in una casa, modesta, appena fuori Tupelo, vicino al quartiere della gente di colore, in un bilocale con il bagno fuori.
Il padre, non riuscendo a trovare un lavoro a Tupelo prese la famiglia e partì alla volta di Memphis, che in quegli anni era in pieno sviluppo. Elvis ormai adolescente, faceva fatica stringere amicizia nella nuova città, il suo carattere era schivo , timido e molto attaccato ai genitori, soprattutto alla madre. Il suo look non lo aiutava affatto ad essere popolare tra i compagni di scuola: lui già teneva il ciuffo con le basette lunghe, mentre i ragazzi dell’epoca avevano pettinature in stile militare e t-shirt. Elvis vestiva con colori sgargianti e si riforniva l’abbigliamento nello stesso posto, dove si rifornivano gente di colore.Contrariamente alla maggioranza della popolazione del sud frequentava ambienti sia della comunità bianca che di colore. Da qui il suo approccio disinvolto anche con la musica. Per aiutare la finanza di casa, decise di fare il camionista per la Crown Electric di Memphis.Un giorno passando sulla Union Street vide che alla Sun Records di Sam Phillips chiunque al prezzo di un dollaro, poteva registrare un disco da portarsi a casa, e quello è stato un regalo di Elvis alla madre per il suo compleanno. Sam Phillips, dopo avere ascoltato Elvis, chiamò due session man che già avevano lavorato nel suo studio, il contrabbassista Bill Black e il chitarrista Scotty Moore. Nel 1954, dopo aver provato per ore senza aver trovato niente di buono, Elvis supera la sua timidezza e disse agli altri due: «La conoscete questa?», ed iniziò a suonare un vecchio pezzo country di Arthur Crudup con un ritmo frenetico; Sam Phillips uscì dalla regia e li fermò dicendo ad Elvis:«no, non la conosco ma io di questo ne faccio un disco!».Subito, i primi dischi lanciarono Elvis tra le stelle della musica del sud degli Stati Uniti.La musica di Elvis era così nuova che veniva scambiato per un nero che cantava canzoni country, oppure un bianco che cantava pezzi blues. Era l’unico artista che appariva sia nelle classifiche di vendita di rhythm and blues, che in quelle di country.Nel 1955 il contratto di Elvis venne venduto al Colonnello Tom Parker, poiché Sam Phillips, con la sua piccola etichetta, non poteva soddisfare le richieste del mercato.Parker, fece esibire Elvis alla televisione nazionale, facendolo entrare in tutte le case d’America. Presto i dischi di Elvis vengono venduti in milioni di copie, record di vendite che tutt’ora sono imbattuti.Il produttore Hal B. Wallis firmò con il colonnello Parker un contratto in esclusiva per avere Elvis nei suoi film tra il 1956 e il 1958. Nel 1958 si interrompe la carriera di Elvis, fu chiamato per il servizio militare , dovette partire per la Germania e rimase lontano dalle scene per ben due anni.Con l’impegno del colonnello, Elvis rimane vivo nella memoria e cuore dei suoi fan, e la sua popolarità rimane intatta.In Germania conobbe e sposò Priscilla Beaulieu, la figlia di un colonnello americano. Elvis ebbe una reazione molto negativa per la morte della madre Gladys che morì il 14 agosto 1958 all’età di 46 anni. Nel 1960 fu ospite nello show televisivo di Frank Sinatra, che gli volle dare la possibilità di riacquistare la visibilità di un paio di anni prima. Elvis andò allo show pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare.Nei primi anni sessanta erano scesi sul mercato i Beatles, i Beach Boys e i Rolling Stones. Elvis Presley non vendeva più come prima, e così il colonnello Parker lo impegnò sul fronte cinematografico. In otto anni Elvis interpretò ben ventinove film, tutti commerciali con ottimi incassi. Elvis mostrò talento anche in recitazione, anche se non gli sono mai stati affidati dei copioni favorevoli per fare vedere il suo talento. Nel 1968 , stanco di fare film di poco conto troncò ogni rapporto con Hollywood, volle ritornare nel mondo della musica, così il colonnello organizzò un rientro televisivo natalizio per la NBC, con la regia del giovane Steve Binder. Il “68 Comeback Special” si trasformò in una celebrazione del ritorno di Elvis Presley come rocker.Elvis si fece vedere in ottima forma, con grinta che gli permise di regalare al pubblico americano uno spettacolo che rimase nella storia della televisione.L’incredibile successo dello show rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità, torna a Memphis e incide due album molto apprezzati da critica e pubblico, Back In Memphis e From Elvis in Memphis.Tornò anche la voglia di esibirsi dal vivo, sembrava che volesse recuperare il tempo perduto lontano dalla musica, tanto che fra il 1970 e il 1976 si esibì in quasi un migliaio di concerti, con una media di uno ogni due giorni. Fu accolto da grandi successi tanto da essere stato invitato, il 21 dicembre 1970, alla casa bianca dal presidente Nixon, “The President & The King”.Ma fuori dallo spettacolo la vita di Elvis si trasforma in una reclusione, circondato solo da amici e parenti che si approfittavano della sua generosità, e questo spiega tutto il suo sfogo sul palco. Nonostante insistenti inviti per tour esteri, non volle mai esibirsi mai al di fuori degli Stati Uniti o del Canada. Quindi, i suoi fan, da tutto il mondo si recarono in stati uniti per assistere ad un su concerto. Il 14 gennaio 1973, al “Aloha From Hawaii”, Elvis viene seguito via satellite da un pubblico stimato di oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Nel 1972, a causa di lunghi periodi di lontananza, e sempre più frequenti rapporti con altre donne, spinsero la moglie Priscilla a lasciarlo, cosa che lo portò nella depressione e all’uso massiccio di farmaci, Barbiturici, tranquillanti e anfetamine diventarono suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte con conseguenze di ricoveri in ospedale.Presley, cominciò a ingrassare vistosamente e a sottoporsi a diete dimagranti a base di medicinali.Nel 1973, la salute di Elvis peggiorò, era gonfio, balbettante, un vero rottame… stava male. Stava così male che le parole nelle sue canzoni erano incomprensibili.Il 26 giugno 1977, si esibì per ultima volta a Indianapolis al “Market Square Arena”. Il 16 agosto, fino alle prime ore del mattino rimane sveglio con la famiglia e il suo staff, per organizzare gli ultimi dettagli per il nuovo concerto che avrebbe dovuto iniziare entro pochi giorni. Verso le 7 del mattino si ritira in camera per riposare prima della partenza e in tarda mattinata viene trovato morto nel suo bagno. Fu dichiarata la sua morte alle 15:30 per un attacco cardiaco a soli 42 anni.In poche ore si sono riuniti, davanti a Graceland, quasi 80 000 fan. Da tutto il mondo arrivano fiori con confezioni a forma di chitarre, cani, cuori spezzati e corone. Dal 1982 la sua maestosa tenuta oggi è diventata un museo, una sorta di santuario del rock, meta del pellegrinaggio, risulta essere la seconda dopo casa bianca, casa più visitata degli Stati Uniti con oltre 10.000 persone in visita a settimana.
Arman Golapyan