“Il tempo è limitato, per cui non va sprecato vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete davvero diventare”. (Steve Jobs)
Steven Paul Jobs nasce il 24 febbraio 1955 a Green Bay, figlio di due studenti universitari che lo affidano in adozione quando è ancora in fasce: viene adottato da Paul e Clara Jobs, della Santa Clara Valley (California); qui trascorre un’infanzia senza particolari difficoltà, dimostrando subito brillanti capacità scientifiche.
Raggiunto il diploma a 17 anni presso la Homestead High School di Cupertino, si iscrive al Reed College di Portland; dopo un semestre abbandona però l’università ed inizia a lavorare in Atari come programmatore di videogames, partendo verso l’India una volta accumulata la somma di denaro necessaria.
Al ritorno, coinvolge il suo caro amico Steve Wozniak nella fondazione di Apple Computer, società del tutto artigianale: per sostenerne il costo iniziale entrambi sono costretti a vendere alcuni beni personali, quali la macchina di Jobs e il calcolatore scientifico di Wozniak.
Quest’ultimo ha un incidente aereo nel 1983, da cui si salva riportando numerose ferite, e sceglie così di abbandonare il progetto; nello stesso periodo Jobs convince John Sculley, presidente della Pepsi, a unirsi a lui: ma con il fallimento di Apple III, Jobs subisce l’estromissione dal consiglio di amministrazione.
Il programmatore fonda dunque la Next Computer, mentre nel 1986 compra la Pixar dalla LucasFilms; nel frattempo il Mac OS, sistema operativo delle macchine Apple, risulta obsoleto: Steve Jobs riesce inoltre a far assorbire Next Computer dalla “Mela”, e ritorna con il ruolo di C.E.O. (Chief Executive Officer).
Jobs rientra senza stipendio, rimpiazzando Gil Amelio e portando con sé NextStep – che passerà alla storia come Mac OS X.
Jobs mette in vendita l’Imac, l’innovativo computer All-in-one, salvando dal fallimento l’azienda, che in breve tempo guadagna un ulteriore slancio dall’introduzione proprio dell’OS X.
Con il 2002 Apple si butta anche nella sfera della musica digitale, inserendo sul mercato lo strumento che ha rivoluzionato un simile settore: l’iPod, seguito dalla promozione della piattaforma iTunes.
Negli anni successivi vengono rilasciati altri modelli di successo, l’iBook, il MacBook ed il G4; un altro prodotto, che vede la luce il 29 Giugno 2007 riscuotendo immediatamente un larghissimo consenso, è l’iPhone: un cellulare che, al di là della multifunzionalità, è il primo telefono completamente touchscreen.
Steve Jobes all’inizio del 2009, a causa di un cancro al pancreas – già curato nel 2004 – tornato a manifestarsi, affida i poteri di amministratore delegato a Tim Cook, direttore generale di Apple.
Calca ancora il palco nel giugno 2009, presentando a Gennaio 2010 la sua nuova scommessa iPad.
Il 24 agosto 2011 cede definitivamente il ruolo di CEO di Apple a Tim Cook: poche settimane dopo, il 5 Ottobre, Jobs muore all’età di 56 anni.
Tutto il mondo lo ricorda con la celebre frase rivolta durante il discorso di auguri ai laureandi di Stanford: “Stay hungry, stay foolish”, ovvero “Siate affamati, siate folli”.
Molti grandi personaggi noti degli Stati Uniti hanno rilasciato dichiarazioni sulla sua morte, come il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il fondatore di Microsoft Bill Gates, Bob Iger della Walt Disney Company, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, e Sergey Brin e Larry Page, fondatori di Google,.
Il 12 febbraio 2012, la National Academy of Recording Arts and Sciences, durante la cerimonia di consegna dei Grammy Awards, ha assegnato a Steve Jobs un riconoscimento postumo “per aver contribuito a creare prodotti e tecnologie che hanno trasformato il modo di consumare la musica, la televisione, i film e i libri”.
Il consiglio cittadino di Jundiaí ha confermato di aver dedicato una strada a Steve Jobs.
Grabriele Fagioli