Una statua campeggia solenne in mezzo alla piazza del porto vecchio di Barcellona, dove lui con l’indice puntato verso il mare indica la direzione per il nuovo mondo.
Cristoforo Colombo (Genova, 31 ottobre 1451 – Valladolid, 20 maggio 1506), cittadino della Repubblica di Genova, è stato uno dei più importanti esploratori e navigatori italiani che presero parte al processo di esplorazione delle grandi scoperte geografiche tra il XV e il XVI secolo.
Cristoforo, figlio di Domenico, tessitore di lana, e di Susanna Fontanarossa, già da giovanissimo non era affatto interessato a continuare il lavoro del padre, la sua passione era il mare e in particolare alle conformazioni geografiche del mondo allora conosciuto. Per amore paterno, fino a vent’anni seguì il mestiere del padre. In seguito iniziò a viaggiare per mare al servizio di varie compagnie commerciali.
Della su infanzia si sà poco, non frequentò scuole regolari, e probabilmente non frequentò mai nessuna scuola. Sembra che tutte le cognizioni scolastiche in suo possesso gli derivarono dal padre, il quale gli insegnò anche e disegnare carte geografiche.
Colombo per un breve periodo visse con il fratello Bartolomeo, un cartografo. Grazie a lui approfondì la lettura e il disegno delle carte, navigò su molte navi, dall’Africa al nord Europa. In seguito a questi studi e a contatti con il geografo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482), si convinse della nuova teoria che circolava, ossia che la Terra fosse rotonda e non piatta come si pensava da sempre. Colombo, convinto di questa teoria e dell’esistenza di una terra oltreoceano, maturò l’idea di raggiungere le Indie navigando verso occidente. Per l’impresa gli occorrevano i fondi e le navi. Dapprima, senza successo, chiese finanziamenti al re Giovanni II del Portogallo, per poi tentare con i re di Castiglia e Aragona i quali, dopo alcune riflessioni e soprattutto grazie all’influenza della regina di Castiglia, Isabella, accettarono di finanziare l’impresa e di concedere i mezzi finanziari necessari a Colombo per procedere nell’impresa.
Grazie a questo finanziamento, Cristoforo Colombo organizza quattro spedizioni, aprendo un nuovo capitolo della storia.
Prima spedizione (1492-1493)
Il 3 agosto 1492 Colombo salpò da Palos con tre caravelle, le famose Nina, Pinta e Santa Maria, con equipaggio spagnolo. Dopo aver fatto sosta alle Canarie dal 12 agosto al 6 settembre, ripartì verso occidente e avvistò terra, approdando a Guanahani, che battezzò San Salvador, prendendone possesso in nome dei sovrani di Spagna.
Il 12 ottobre 1492, giorno ufficiale della scoperta delle Americhe, segna l’inizio dell’Età Moderna.
Colombo era ignaro di questa nuova scoperta, credeva di essere giunto su un’isola dell’arcipelago giapponese. Con ulteriori esplorazioni verso sud, scoprì l’isola di Spagna e la moderna Haiti che battezzò Hispaniola. Il 16 gennaio 1493, salpò verso l’Europa e fece ritorno a Palos il 15 marzo.
Al suo ritorno, il Re Ferdinando e la regina Isabella gli conferirono onori e ricchezze pianificando subito una seconda spedizione.
La sua prima relazione sul viaggio nel Nuovo Mondo, del 14 marzo 1493, fu: “Gli abitanti di essa […] mancano di armi, che sono a loro quasi ignote, né a queste son adatti, non per la deformità del corpo, essendo anzi molto ben formati, ma perché timidi e paurosi […] Del resto, quando si vedono sicuri, deposto ogni timore, sono molto semplici e di buona fede, e liberalissimi di tutto quel che posseggono: a chi ne lo richieggia nessuno nega ciò che ha, ché anzi essi stessi ci invitano a chiedere”
(Cristoforo Colombo, prima relazione sul viaggio nel Nuovo Mondo, 14 marzo 1493)
Seconda spedizione (1493-1494)
Il 25 settembre 1493, fu la volta della seconda e più ricca spedizione, 17 navi e quasi 1500 persone imbarcate, fra cui sacerdoti, dottori e contadini, con l’intento di diffondere il cristianesimo, affermare la sovranità spagnola sulle terre scoperte, colonizzare, coltivare e portare in Spagna l’oro.
La partenza era da Cadice e, dopo la solita sosta alle Canarie, dove furono caricati a bordo anche animali domestici, si salpò il 13 ottobre.
Dopo l’arrivo a Hispaniola, Colombo continuò le esplorazioni, scoprendo Santiago, attuale Jamaica, ed esplorando la costa meridionale di Cuba, che Colombo non riconobbe comunque come isola, convinto che facesse parte del continente.
Il 20 aprile del 1496 salpò verso l’Europa e raggiunse Cadice l’11 giugno, con due navi che aveva costruito nelle colonie.
Terza e quarta spedizione (1498-1500, 1502-1504)
Partì nuovamente con una flotta di otto navi e dopo due mesi di navigazione giunse nell’Isola di Trinidad vicino alle coste del Venezuela, per poi tornare a Hispaniola. Nel frattempo i re spagnoli, accortisi che Colombo era sì un bravo ammiraglio ma sostanzialmente incapace di governare i suoi uomini, inviarono sul luogo un loro emissario, Francisco De Bobadilla, con l’incarico di amministrare la giustizia per conto del re. Ma la ragione principale di questa decisione fu perchè Colombo in realtà difese gli indigeni contro il maltrattamento degli Spagnoli.
Colombo si rifiutò di accettare l’autorità dell’emissario e di conseguenza fu arrestato e rispedito in Spagna.
Dopo Colombo venne scagionato e liberato. Due anni dopo ebbe modo di fare un ultimo viaggio durante il quale fu vittima di un terribile uragano che causò la perdita di tre delle quattro navi a sua disposizione. Navigò però insistentemente per altri otto mesi lungo la costa tra l’Honduras e Panama, per poi tornare in Spagna, ormai stanco e malato.
Visse i suoi ultimi giorni, quasi dimenticato, in una difficile situazione finanziaria e senza essersi mai reso conto di aver scoperto un nuovo continente.
Morì il 20 maggio 1506 a Valladolid.
David Zahedi