JOE DIMAGGIO E LA SUA SIGNORA

Giuseppe Paolo DiMaggio, di origine Italiano, conosciuto come Joe DiMaggio (Martinez, in California, 24 novembre 1914 – 9 marzo del 1999). Figlio di genitori immigrati italiani provenienti da Isola delle femmine, Palermo. Joe cresce in una famiglia piuttosto numerosa: divide la piccola casa composta da sole quattro stanze con otto fratelli.
A causa delle difficili condizioni economiche della famiglia, Joe è costretto ad aiutare il padre e i fratelli che gestiscono un’attività di pesca. Ma fare il pescatore non gli piace affatto, così approfitta dell’occasione offertagli da suo fratello, Vince, che lo raccomanda al dirigente della squadra di baseball dove lui stesso gioca.
Nel 1969 viene definito “Il più grande giocatore di baseball vivente”, titolo vinto a seguito di un maxi sondaggio popolare che rende omaggio ai suoi record sportivi: in tutta la sua carriera Joe ha totalizzato ben 2.214 colpi vincenti!
Joe comincia a giocare a diciassette anni con un salario di 250 dollari al mese. Lui stesso ha modo di dichiarare: “mettere a segno una battuta vincente, diventa più importante di mangiare, bere o dormire”. Nel 1934 sembra quasi che la sua carriera sia arrivata al capolinea, quando si rompe i legamenti del ginocchio sinistro mentre scende da un autobus per andare a cena da una delle sorelle.
Nel 1936, dopo la convalescenza ottiene un contratto di 25 mila dollari, quando finalmente compare sul campo degli Yankees lo accolgono 25 mila bandiere tricolore issate dai suoi connazionali italo-americani.
Joe DiMaggio ricambia l’affetto dei tifosi facendo vincere agli Yankees ben nove titoli in tredici anni. La sua maglia con il numero nove, poi sostituito con il cinque, diventa quella più desiderata da tutti i ragazzini americani, e Joe accumula record sportivi su record sportivi.
Nel gennaio del 1937 incontra l’attrice Dorothy Arnold sul set del film “Manhattan Merry go round”, in cui Joe ha una piccola parte. I due si sposano nel 1939 ed hanno un figlio: Joseph Paul III.
DiMaggio continua a giocare fino all’età di 36 anni, sempre e solo con gli Yankees. Dopo aver lasciato la carriera agonistica, torna a far parte del mondo del baseball come allenatore degli Oakland Athletics.
La sua vita privata, come quella sportiva, catalizza l’attenzione del pubblico soprattutto dopo l’incontro con Marilyn Monroe, che pare inizialmente si rifiuti persino di incontrare il grande campione. Il matrimonio purtroppo dura solo nove mesi. La causa dei continui litigi pare sia la scarsa comprensione di Joe per il tipo di lavoro di Marilyn, e le continue gelosie provocate dallo stile di vita dell’attrice. La goccia che fa traboccare il vaso è la famosa scena del film “Quando la moglie è in vacanza” di Billy Wilder, in cui Marilyn assiste impotente al sollevarsi della sua gonna fino al di sopra del ginocchio.
Joe ha il merito di essersi assicurato a le dimissione di Marilyn da una clinica psichiatrica nel 1961. Marilyn lo raggiunge così in Florida. I due si dichiarano semplicemente amici, anche se i pettegolezzi riguardo un loro nuovo matrimonio si diffondono subito.
E’ proprio il figlio di Joe a parlare a telefono con Marilyn la sera del suo suicidio, e a riferire che l’attrice gli sia parsa tranquilla. Durante il funerale dell’attrice il grande campione le confessa ancora una volta il suo amore e comincia ad inviare tutti i giorni sulla sua tomba sei rose rosse; conserverà questa romantica abitudine fino alla data della sua morte.
Nel 1998 Joe DiMaggio viene ricoverato per un cancro ai polmoni e rimane in ospedale per una lunghissima degenza, che dura ben 99 giorni: muore il 9 marzo del 1999, all’età di 84 anni.

Andrea Carraro