INNO ALLA VITA VIA WEB

Questa poesia, erroneamente attribuita a Pablo Neruda e confermato il fatto dalla stessa Fondazione Neruda, è stata scritta nel 2000 dalla scritrice e giornalista brasiliana, Martha Medeiros (Porto Alegre, 20 agosto 1961)
Il suo inno alla vita non necessita di ulteriori parafrasi, nel 2013 ha fatto il giro del mondo tramite web ed ha riscosso il meritato successo per la immediatezza e schiettezza del messaggio.

Lentamente muore 
chi diventa schiavo dell’abitudine, 
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, 
chi non cambia la marcia, 
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, 
chi non parla a chi non conosce. 

Muore lentamente 
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, 
chi preferisce il nero su bianco 
e i puntini sulle “i” 
piuttosto che un insieme di emozioni, 
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, 
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, 
quelle che fanno battere il cuore 
davanti all’errore e ai sentimenti. 

Lentamente muore 
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro, 
chi non rischia la certezza per l’incertezza 
per inseguire un sogno, 
chi non si permette almeno una volta nella vita, 
di fuggire ai consigli sensati. 

Lentamente muore 
chi non viaggia, 
chi non legge, 
chi non ascolta musica, 
chi non trova grazia in sé stesso. 

Muore lentamente 
chi distrugge l’amor proprio, 
chi non si lascia aiutare 
chi passa i giorni a lamentarsi 
della propria sfortuna o della pioggia incessante. 

Lentamente muore 
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, 
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. 

Evitiamo la morte a piccole dosi, 
ricordando sempre che essere vivo 
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. 

Soltanto l’ardente pazienza 
porterà al raggiungimento di una splendida felicità”. (Martha Medeiros)


R.L. Salvi