Qualcuno lo confonde (solo per una assonanza di nomi si intende ) con l’attore Kevin Kline ma quello di cui parliamo oggi è lo stilista Calvin Kline, nato il 19 novembre di qualche anno fa, (il 1942 per l’esattezza ma agli stilisti non piace molto rivelare la propria età) nel Bronx il celebre quartiere “difficile” di New York da genitori ungheresi. Il giovane Calvin all’inizio fa tutto da solo. Disegna taglia cuce come un autodidatta fin da piccolo e decide di seguire la sua passione per la sartoria andando a frequentare School of Art and Design di New York per poi studiare al Fashion Institute of Technology, dove si diplomerà nel 1962. Inizia da subito a fare quello che sa fare meglio: lo stilista,e inizia appena diplomato facendo il semplice praticante al servizio di alcune boutiques di New York e per lo stilista Dan Millstein. Soltanto in seguito nel 1968 fonda la propria Compagnia in collaborazione con un amico d’infanzia, B.Schwartz, lanciando la propria linea di cappotti femminili. Il trentenne Klein nella prima metà degli anni settanta riesce a disegnare e realizzare la prima linea di abbigliamento sportivo disegnando un alinea di jeans attillatissimi che ebbe come testimonial l’allora quindicenne Brooke Shields (ricordate la protagonista di laguna blu?). Anche le modalità di lancio pubblicitario di Klein sono state piuttosto innovative per l’epoca. Attori famosi e non venivano trasmessi su grandi schermi luminosi in Times Square o a Manhattan suscitando a volte aspre polemiche come nel 1995 quando Kate Moss è la protagonista femminile per il lancio del profumo Obsession .Il messaggio è talmente ambiguo che dopo tre settimane la campagna pubblicitaria viene ritirata con l’accusa di allusioni pedofile. Quello che a noi sembra scontato e cioè l’utilizzo di un attore per reclamizzare un prodotto è stata in realtà una trovata di Klein che ha sostituito i volti del cinema a quelli sconosciuti dei modelli. Modelli che però, specialmente negli anni 80 si sono ripresi una rivincita conquistando notorietà al pari degli attori. Klein è anche il pioniere dell’underwear dell’intimo insomma , laddove questo capo era sempre stato relegato a indumento “necessario” Klein ne fa una icona fashion al punto che a tutt’oggi alcuni di questi capi vengono comunemente chiamati i”calvins”. Sposato un paio di volte lo stilista Klein si è sempre dedicato alle donne con un approccio minimalista, fedele osservante del motto dell’architetto Ludwig Mies van der Rohe “less is more” dove per “less” si intende uno stile asciutto essenziale pratico quindi non sganciato dalle esigenze della vita di tutti i giorni ma al tempo stesso sobrio ed elegante. Abiti destrutturati quindi dal taglio minimalista e un sapore “low profile” adatti a chi vuole essere senza apparire troppo.
Fabio D’Andrea