Il 30 novembre é una data importante per due dischi fondamentali per la musica moderna: il dosco di Pink Floyd del 1979, forse l’ultima vera opera rock della storia della musica, e il disco di Michael Jackson del 1982, l’album più venduto di sempre con oltre 100 milioni di copie.
Il 30 Novembre 1979: i Pink Floyd pubblicano The Wall, le vendite si aggirano attorno ai 30 milioni.
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Il 30 Novembre 1982: Michael Jackson rilascia Thriller, il disco più comprato di sempre, con oltre 100 milioni di copie; oggi.
Ciò che accomuna questi due prodotti, appartenenti a generi opposti, è probabilmente la loro importanza produttiva: ancora adesso, al di là delle cifre, rimangono capisaldi indiscutibili; acclamati dalla critica, sono stati entrambi inseriti da Rolling Stone nella lista dei 500 migliori album della storia.
I Pink Floyd, con The Wall, segnarono un punto di non ritorno nella loro carriera: il peso compositivo gravò principalmente sulle spalle di Roger Waters, bassista del gruppo, il quale raccontò al pubblico di un “muro” ideale che andava formandosi tra lui e la folla che lo acclamava; la storia (auto)biografica di Pink, in un delirio di onnipotenza musicale e politica, serviva a descrivere la propria alienazione venata da una leggera schizofrenia.
Nonostante il ruolo quasi dittatoriale di Waters durante la lavorazione, comunque, anche l’altro leader del complesso, il più schivo David Gilmour, si ritagliò una fetta preziosa di contributo: “Comfortably numb”, infatti, risulta probabilmente il brano maggiormente conosciuto ed apprezzato dai fan della band; il merito è soprattutto dell’assolo di chitarra eseguito dallo stesso Gilmour, di straordinario impatto emotivo.
Michael Jackson invece, grazie a Thriller, affermò per sempre il duraturo marchio artistico di “Re del Pop”: con un budget di 750.000 dollari e l’appoggio in qualità di produttore del mentore Quincy Jones, Jackson ottenne perfino la rinomata collaborazione di Paul McCartney, per il singolo ai vertici delle classifiche “The girl is mine”.
Tutte le canzoni, però, potrebbero essere potenziali hit: su 9 tracce totali, non a caso, ben 7 vennero lanciate sul mercato discografico, finendo ognuna nelle prime posizioni delle charts.
In particolare, fu “Billie Jean” a confermare il fenomeno del cantante attraverso radio e televisioni: proposto il video musicale all’emittente MTV, nota fino a quel momento per mandare in onda quasi esclusivamente filmati di interpreti bianchi, iniziò a trasmettere ripetutamente la canzone durante le fasce orarie più commerciali: in questo modo aprì le porte alle star di colore, imponendo l’album Thriller al numero 1 negli Stati Uniti.
Significative anche le innovazioni apportate da entrambi gli artisti nel settore visivo: Jackson affidò la regia del clip promozionale per il singolo “Thriller” all’affermato creatore della pellicola “The Blues Brothers”, John Landis, il quale spostò oltre i confini di genere realizzando un cortometraggio di 13 minuti: il trucco di scena vide la collaborazione di Rick Baker, specialista del mestiere, già premio Oscar con “Un lupo mannaro americano a Londra”.
I Pink Floyd del resto, furono presenti in sala con la proiezione di “The Wall”, supervisionato da Roger Waters che ne curò personalmente la sceneggiatura; diretto da Alan Parker, conosciuto in ambito cinematografico per il suo “Fame – Saranno Famosi”, la produzione alterna disegni animati del noto illustratore Gerald Scarfe a sequenze dal vivo, sostituendo i dialoghi con le canzoni del disco omonimo in una successione della storia piuttosto fedele al concetto originale.
Uscito nel 1982, il film incassò oltre 22 milioni di dollari, e il 14 Luglio ha ufficialmente compiuto 30 anni.
Gabriele Fagioli