Bob Geldof nasce a Dublino il 5 ottobre 1954; entra nel mondo della musica in principio come giornalista, formando poi a Dublino la band The Boomtown Rats, tra i primi talenti ad emergere durante l’esplosione punk/new wave del 1976/77.
Il gruppo si scioglie nel 1986, dopo aver realizzato due singoli che guadagnano il numero uno nelle classifiche britanniche; la notorietà di Geldof è dovuta però maggiormente all’impegno nel coniugare musica e beneficenza: è autore, con Midge Ure, dell’iniziativa del singolo natalizio “Do They Know It’s Christmas“, che nel 1984 raduna i più noti artisti inglesi sotto il nome Band Aid, brano prodotto per raccogliere fondi contro la fame nel mondo.
Quindi, nuovamente insieme all’ex leader degli Ultravox, organizza l’evento del mega concerto benefico del 1985 Live Aid, capace di riunire sullo stesso palco pezzi grossi quali Queen, Led Zeppelin e Black Sabbath (fra gli altri), seguito in diretta televisiva da due miliardi e mezzo di persone, e ripetuto su scala planetaria come Live 8 nel 2005.
Nel giugno del 1986 viene insignito del cavalierato e, pubblicata un’autobiografia, Bob Geldof rilascia l’album solista “Deep In The Heart of Nowhere”, che dà vita al successo minore “This Is The World Calling”. Il secondo disco, “1990’s The Vegetarians Of Love”, registrato in soli cinque giorni, si rivela un trionfo sia di critica che di pubblico; nel 1992 è ormai un uomo d’affari di grande astuzia, come dimostrato dall’acquisizione in comproprietà della casa di produzione televisiva Planet 24.
Ritorna sulla scena musicale nel settembre 2001 con il primo lavoro dopo un silenzio di oltre otto anni, “Sex, Age & Death”, trattando con risolutezza e in dettaglio i recenti scombussolamenti emotivi della vita privata.
Nel giugno 2006 Geldof si rifiuta di salire sul palco dell’Arena Civica di Milano, dove ad attenderlo ci sono solo quarantacinque spettatori; le tappe successive in Italia vengono annullate per i pochi biglietti venduti.
Riconosciuto dalla rivista Time Magazine come uno degli Eroi Europei del 2005, è un oratore influente e trascinante, dotato di capacità di leadership; l’ultima fatica, intitolata “How to Compose Popular Songs That Will Sell”, è uscita nel 2011.
Di lui si ricorda anche la celebre partecipazione, datata 1982, come protagonista del famoso lungometraggio “The Wall”, tratto dall’opera omonima dei Pink Floyd.
Jonathan Maestri