WOLFGANG AMADEUS MOZART, IL BAMBINO PRODIGIO

Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791) è stato probabilmente il più grande compositore di ogni tempo.
Nato a Salisburgo nel 1756, figlio del violinista Leopold, fin da piccolo dimostra un precoce talento artistico, tanto da indurre il genitore ad abbandonare la professione per insegnargli a suonare.
A 6 anni è già in grado di abbozzare la prima partitura, e assieme alla sorella Anna viene portato in giro ad esibirsi nelle maggiori corti europee; i viaggi ne segneranno le condizioni di salute precarie, a causa dei continui spostamenti in vecchie carrozze umide e su strade dissestate.
La sua vita è spesso contraddistinta da episodi straordinari; Stendhal racconta infatti di un concerto per clavicembalo scritto da un Mozart giovanissimo e del padre che, osservandolo, commenta: “E’ un vero peccato che questo brano non si possa eseguire. E’ troppo difficile e nessuno riuscirà mai suonarlo.”
Nonostante gli studi a Salisburgo, i viaggi proseguono incessantemente toccando anche l’Italia: Bologna, Milano, Roma e Napoli fruttano incontri con personalità quali padre Martini, avvicinandolo alle tendenze che vanno diffondendosi in tutta Europa.
Durante questo periodo si segnalano la composizione d’esordio “Finta semplice” e due spettacoli accolti favorevolmente, “Mitridate, re di Ponto” e “L’Ascanio in Alba”.

Tornato a Salisburgo, si ritrova alle dipendenze dell’arcivescovo Colloredo: questi però, dal carattere irascibile, anziché sfruttarne la genialità preferisce allontanarlo; nelle tappe successive dunque, che comprendono Parigi (dove muore la madre) e Monaco, conosce le prime delusioni professionali e private.
Nuovamente a Salisburgo scrive “Idomeneo, re di Creta”, opera piuttosto ricca e complessa dal punto di vista musicale; consolidato il successo, Mozart è finalmente libero di agire in autonomia, aiutato anche dalla forte umiliazione subìta per mano di Colloredo.
Avviata una nuova carriera, Mozart si stabilisce a Vienna, città ricca di contraddizioni: tendenzialmente conservatrice, è attraversata all’epoca da alcune menti innovative; nell’ultimo decennio forgia così la maggior parte dei propri capolavori, conducendo un’esistenza dignitosa seppure con qualche ristrettezza.
Dall’incontro con il librettista Da Ponte esce l’immortale “trilogia italiana” che comprende “Le nozze di Figaro”, “Il barbiere di Siviglia” e “Così fan tutte”; segue “Il flauto magico”, opera fondamentale che contribuisce alla nascita del teatro tedesco, a metà tra canto e recitazione.
Importante pure il contributo offerto alla musica strumentale: secondo il critico Giordano Montecchi, “… nel campo dei concerti pianistici Mozart deve essere considerato come Pigmalione supremo e insostituibile.”
La morte di Mozart, avvenuta prematuramente il 5 Dicembre 1791 un’ora dopo la mezzanotte, è ancora avvolta nel mistero; a causa delle precarie condizioni economiche, il 17 dicembre venne celebrato con molta sobrietà il suo funerale e i resti furono seppelliti in una fossa comune.
Tuttavia, nel Cimitero di St. Marx a Vienna, una lapide commemorativa rende oggi giustizia al grande compositore: un altro omaggio è rappresentato poi dal film di Milos Forman “Amadeus”, che ha portato intere generazioni ad interessarsi nuovamente del celebre maestro austriaco.


Gabriele Fagioli