Lo sfortunato Principe di Savoia

Il principe Oddone Eugenio Maria di Savoia duca di Monferrato
Rarissima immagine del 1858 di S.A.R. il Principe ODDONE di SAVOIA, Duca del Monferrato. Quarto di Vittorio Emanuele II, il Primo Re d’Italia.

Il principe Oddone Eugenio Maria di Savoia duca di Monferrato (Racconigi, 11 luglio 1846 – Genova, 22 gennaio 1866) era il figlio quartogenito del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II (Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878) e di Adelaide Francesca Maria Raniera Elisabetta Clotilde d’Asburgo-Lorena (Milano, 3 giugno 1822 – Torino, 20 gennaio 1855).

Oddone Eugenio Maria di Savoia
Oddone Eugenio Maria di Savoia

All’età di due anni iniziano i suoi primi sintomi di nanismo e deformazione del corpo; ragione per cui venne posto ai margini dalla vita di corte di casa Savoia. Dotato di intelligenza non comune, intraprendenza e vivacità intellettuale, si dedicò allo studio di varie materie scientifiche e artistiche.

Dopo avere trascorso l’estate del 1861 nella Villa Lomellini Rostan di Pegli, per il clima mite che giovava alle sue precarie condizioni fisiche e per la sua grande passione per il mare, già evidente negli anni della primissima infanzia, quando trascorreva con la famiglia periodi di vacanza a Spezia. Tornando in autunno alla corte, il padre, notando l’effetto positivo che il periodo trascorso in riviera aveva portato sia al fisico che allo spirito del figlio, gli permise di trasferirsi definitivamente nel Palazzo Reale di Genova.

Il periodo genovese venne caratterizzato da approfondimenti di varie discipline sia tecniche che artistiche: dalla geografia alla musica, dalle lingue alla nautica. Quest’ultima passione, per volere del padre, lo portò ad essere aggregato alla Regia Marina e nominato capitano di vascello.

Mecenate delle arti e della cultura, istituì quattro premi annuali per gli studenti dell’Accademia ligustica di belle arti di Genova, fondata nel 1751, di cui fu presidente ad honorem, così come della Società Ligure di Storia Patria. Il suo palazzo, dotata di una immensa biblioteca di oltre mille volumi, divenne luogo di dibattito culturale per illustri personalità del mondo della cultura: autorità civili e militari, accademici, artisti, fra cui lo scultore Santo Varni (Genova, 1º novembre 1807 – Genova, 11 gennaio 1885), che gli fu consigliere e amico, il pittore Tammar Luxoro (Genova, 11 febbraio 1825 – Genova, 25 novembre 1899) e Domenico Pasquale Cambiaso (Genova, 5 febbraio 1811 – Genova, 2 marzo 1894).

Il 5 giugno 1862 intraprese con i fratelli, a bordo della pirofregata Governolo, un viaggio d’struzione verso l’Oriente. Visitò la Sardegna, Sicilia e la Campania, raggiungendo poi Costantinopoli, dove si concluse il viaggio il 15 settembre con il ritorno deI fratelli Savoia a Genova. Questo viaggio influenzò profondamente lo spirito del giovane Oddone, scaturendo l’interesse per le antichità e l’arte classica tanto da dare inizio a una ricca collezione di oggetti d’arte.

Nell’estate 1863 iniziò un nuovo viaggio in Sardegna e a Napoli, dove si interessò all’archeologia, finanziando scavi diretti dall’illustre archeologo Giuseppe Fiorelli (Napoli, 7 giugno 1823 – Napoli, 28 gennaio 1896).

Tornato a Genova, si dedicò allo studio della storia naturale sotto la direzione di Michele Lessona (Venaria Reale, 20 settembre 1823 – Torino, 20 luglio 1894), in particolare alla malacologia, mettendo insieme una ricca collezione di conchiglie, alghe e colibrì, oggi esposta al Museo di storia naturale Giacomo Doria di Genova.

Principe Oddone Eugenio Maria di Savoia
Principe Oddone Eugenio Maria di Savoia

L’estate successiva, nel 1864, i medici non gli consentirono di intraprendere un nuovo viaggio, ma consigliarono piuttosto i bagni di mare, per cui il giovane Oddone andò ospite del marchese Ala Ponzone nell’elegante Villa Durazzo Bombrini, nella cittadina rivierasca di Cornigliano (Genova). L’anno successivo, Oddone decise di acquistare la villa e di eleggerla come propria dimora definitiva, centro delle sue collezioni e dei suoi studi e grazie all’intercessione del padrino, il principe Eugenio di Carignano (Parigi, 14 aprile 1816 – Torino, 15 dicembre 1888), Vittorio Emanuele acconsentì all’acquisto.

Il principe Oddone, nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 1866, morì al Palazzo Reale di Genova prima di compiere vent’anni.

Lasciò in eredita alla città di Genova un ingente patrimonio di vasi greci, bronzi, ceramiche, vetri e gemme romane, oggi custodito al Museo di archeologia ligure. Altri pezzi sono custoditi alla Galleria d’Arte Moderna di Genova a lui intitolata.

La città di Genova gli aveva intitolato un tratto dell’appena realizzata prestigiosa circonvallazione a mare tra piazza Cavour e corso Aurelio Saffi, ma nel 1944 il governo repubblichino fascista, decise di punire i Savoia dopo l’8 settembre cancellando anche la toponomastica ad essi dedicata, cambiando il nome della strada con il nome del mazziniano Maurizio Quadrio; denominazione ad oggi immutata.

La città di Torino gli ha intitolato un importante corso di collegamento tra piazza Statuto e piazza Baldissera, al confine del quartiere San Donato.