A GALAPAGOS, 3° GIORNO

Il sole sorge accendendo i colori della vegetazione e inaugurando una nuova luminosa giornata: siamo al trentaduesimo giorno del nostro Giro del Mondo in 80 giorni, il terzo di permanenza nell’arcipelago delle Galápagos. La nostra crociera riprende la navigazione e si dirige verso la prima tappa, Fernandina (Narborough), una delle isole più imponenti del complesso sia per estensione della superficie, sia per altitudine raggiunta, che sfiora i 1500 metri. Colate laviche e blocchi rocciosi, struggenti testimonianze di un passato millenario, sono le scenografie predilette per il riposo delle numerose iguane che, stese al sole, punteggiano il paesaggio. L’area più prossima al mare pullula di una vivace vita animale: la spiaggia è spesso occupata da massicci leoni marini e pinguini, ai quali si accompagnano i numerosi pellicani e cormorani in cerca di cibo. Fernandina, la più giovane dell’arcipelago, è protetta a est dall’abbraccio della grande Isabela che raggiungiamo in breve tempo. Approdiamo dunque sull’isola più imponente, la sorella maggiore, vera protagonista del complesso: la particolare conformazione arcuata che la caratterizza, ripiegata quasi a proteggere la piccola Fernandina, si deve all’unione di ben sei vulcani che, fusi tra loro, hanno dato vita ad una vasta superficie compatta. Gli ampi spazi di Isabela hanno favorito l’insediamento umano, raccolto nel paese di Puerto Villamil: questa presenza fortunatamente non interferisce con la popolazione faunistica del paesaggio, che conta una grande varietà di volatili, come colombe, gabbiani, fringuelli di Darwin e falchi. L’area vulcanica, dominata dal grande Wolf (1707 metri), tra gli scenari brulli e quasi privi di vegetazione, ospita gruppi di iguane terrestri e bellissime tartarughe giganti. Le grandi distese di spiagge di sabbia chiara sono spesso striate da lingue di scure rocce vulcaniche sopra le quali posano cormorani e pellicani che osservano del mare: tra gli anfratti e le masse laviche spesso si aggirano anche granchi, sule e pinguini [3], completando il quadro naturale di Isabela. Dopo un bagno nelle acque cristalline che bagnano la costa, riprendiamo il viaggio, e la crociera approda a Floreana, toccando i confini meridionali dell’arcipelago. Quest’isola ci riserva piccole grandi sorprese: scopriamo un piccolo paradiso dove è possibile ammirare gruppi di pittoreschi fenicotteri rosa, dove scovare la solitaria Procellaria a zampe palmate, un uccello notturno difficilmente avvistabile sulla terraferma, oltre a tartarughe verdi e pinguini. La formazione lavica più interessante prende il nome di “Corona del Diavolo”, un cono sotterraneo che custodisce bellissime formazioni coralline. La nostra giornata volge ormai al termine ma ancora una tappa riporta la nostra crociera in mare, in direzione di Española, l’estrema punta sud di queste perle emerse dall’Oceano. Il relativo isolamento di quest’isola l’ha resa una vera riserva naturale per le specie endemiche: qui, infatti, si raccolgono esemplari di falchi delle Galápagos, tartarughe delle Galápagos, sule mascherate, tortore delle Galápagos, oltre a squali e albatoss. Sostiamo qui, in attesa di metterci in mare per l’ultimo giorno sotto il caldo sole dell’Oceano Pacifico.

Tarcisio Agliardi e Federica Gennari