NAPOLI: la partenza del giro del mondo in 80 giorni


Oggi finalmente, da Napoli, siamo in partenza per il giro del mondo in 80 giorni”, per scommessa o per sfida, comunque é arrivato il grande giorno.

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Si dice; “Vedi Napoli e poi muorì”
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Anni fa, Roberto Benigni, ricordando l’amico Massimo Troisi, disse che il collega era stato in grado di fargli conoscere una Napoli diversa dalla pizza e il mandolino. Usciti, infatti, dagli stereotipi della buona cucina e del canto neomelodico sullo sfondo del golfo, di questa città rimangono un florilegio di volti e di caratteri che compongono insieme una cultura variopinta e unica, ai molti sconosciuta. Testimone del connubbio tra cultura e natura, Napoli, antica città della Magna Grecia, sorge su un ampio golfo, tra il Vesuvio e l’area vulcanica dei Campi Flegrei, affidando ai tesori urbani una contestualizzazione più che scenografica. Innumerevoli le vedute che, tra cartoline e dipinti colorati, vogliono ritrarre questo angolo poetico del Tirreno: la zona di Posillipo (Parco Virgiliano), una delle più note e gettonate per le passeggiate romantiche, coniuga un’ottimale visione panoramica sulla città, sul golfo e sulle isole dell’arcipelago campano, con Capri, Ischia e Procida. In questo luogo pittoresco, sospeso tra cielo e mare, si annida una cultura unica, che ha fatto dell’arte e dell’architettura il proprio linguaggio espressivo privilegiato: i numerosi monumenti che impreziosiscono le strette vie del tessuto urbano hanno fatto guadagnare al centro storico della città, nel 1995, il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Andando oltre la celebre Piazza del Plebiscito, cuore storico della città con il Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco da Paola, si possono scoprire un’infinità di tesori architettonico-artistici delle epoche più svariate: dalle antiche catacombe cristiane, alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, teatro del miracoloso scioglimento del sangue di San Gennaro, dalla maestosa Chiesa di San Domenico Maggiore, con le sfarzose decorazioni interne, alla Cappella San Severo. Un luogo
magico, legato al misterioso principe di San Severo e che ospita il mirabile Cristo Velato (Giuseppe Sanmartino, 1753), un’opera scultorea di eccezionale fattura e raffinatezza espressiva. Imperdibile la gotica Chiesa di Santa Chiara,  con lo straordinario chiostro maiolicato dai colori vivaci: eretta tra il 1310 e il 1340 per volere di Roberto d’Angiò, tra le mura conserva le tombe di Salvo d’Acquisto e della famiglia dei Borbone, da Ferdinando I a Francesco II. A tal proposito, risulta curiosa la visita al Cimitero monumentale di Poggioreale dove, nel “Quadrato degli uomini illustri”, è possibile far visita alle tombe di personaggi celebri quali Benedetto Croce e Salvatore di Giacomo. L’illustre storia della città, che ha visto succedersi la dominazione degli Aragona e dei Borbone, ha contribuito ad arricchire il patrimonio artistico cittadino con palazzi e residenze reali, tra le quali si annoverano il Palazzo Reale di Piazza del Plebiscito, eretto nel Seicento e arricchito nell’Ottocento con il fiorente giardino esotico, e la sfarzosa Reggia di Capodimonte, voluta da Carlo di Borbone e successivamente sede della collezione farnesiana, grazie alla quale attualmente è divenuta negli anni Cinquanta Galleria nazionale. Oltre a queste celebri residenze, le strette vie del centro storico sono costellate da numerosi palazzi signorili, in larga parte riconducibili al barocco napoletano (Palazzo dello Spagnolo, Palazzo di Sangro, Palazzo Filomarino, etc..), e straordinarie ville private, molte delle quali situate nella zona costiera del Vomero, come la borbonica Villa Rosebery (oggi, una delle residenze del Presidente della Repubblica), zona già insediata in epoca romana, come testimonia la villa di Licinio Lucullo. Ai tesori dell’epoca barocca si affiancano i castelli della dominazione angioina, quali Castel Sant’Elmo, Castello del Carmine e il celebre Maschio Angioino, situato nella zona portuale, frontalmente all’ottocentesca Galleria Umberto I, al quale accesso fa da contraltare con l’arco in marmo di Francesco Laurana, realizzato per l’ingresso trionfale di Alfonso V d’Aragona. Ancora più antico si rivela Castel dell’Ovo, anch’esso affacciato sul mare, al centro del golfo e ricavato da una precedente fortificazione romana. Passeggiando per le vie della città, che ancora conserva l’impostazione urbana impartita da cardo e decumano romani, si possono visitare zone celebri della città, come via San Gregorio Armeno, sede del noto mercato del presepe, storica tradizione locale, Spaccanapoli, Piazza del Gesù nuovo e via Caracciolo, che si estende sul lungomare. Scavando nelle antiche radici di Neapolis, imperdibile è la scoperta della città sotterranea, con l’accesso ai cunicoli di età greca e alle catacombe cristiane; numerosi anche i siti e i reperti archeologici di età romana, quali l’antico mercato (presso San Lorenzo Maggiore), il teatro e il parco archeologico di Posillipo. La ricchezza dei rinvenimenti di età antica ha permesso l’istituzione dell’importantissimo Museo archeologico nazionale che, nelle vesti di una delle principali raccolte mondiali di arte greco-romana, affiancandosi alla Galleria di Capodimonte, con la collezione di opere rinascimentali e barocche, rende Napoli uno dei più rilevanti poli museali d’Italia. La grande tradizione artistica della città partenopea, fiorita sotto forma della sfarzosa architettura neoclassica, barocca e liberty che ingioiella gli stetti vicoli napoletani, non rappresenta che uno degli aspetti d’interesse della scoperta del microcosmo locale: passeggiando per le vie si respira la tradizione secolare di una cultura vivace, intensa, fatta di modi di dire, motti, superstizioni e abitudini che rendono unica l’identità culturale locale. La tradizione teatrale, personificata dal Teatro di San Carlo (il più antico teatro europeo ancora in attività) e dalle grandi personalità locali che l’hanno resa celebre (come Eduardo de Filippo), non rappresenta che uno degli aspetti del sostrato culturale locale. Come tralasciare, infine, la tanto rinomata cucina napoletana? Orgoglio locale e grande tentazione per il visitatore, le specialità culinarie napoletane vanno dalla pasta il ragù, alla parmigiana di melanzane, fino agli amati “friarielli” (cime di rapa) con salsiccia. Irrinunciabile un assaggio alla famosissima pizza napoletana, profumata di basilico, pomodorini del Vesuvio e dell’immancabile mozzarella di bufala campana. Tra un acquisto e una visita, perchè non concedersi poi una delle delizie della pasticceria locale: un babà, una sfogliatella o una profumata fetta di pastiera, accompagnati magari da una tazzina di caffè “alla napoletana”. E poi si suol dire “Vedi Napoli e poi muori”! Certo, un modo di dire che allude alla bellezza della città… ma un napoletano che si rispetti, risponderebbe (sfoggiando qualche corno rosso)…“Tiè!”.

Tarcisio Agliardi & Federica Gennari