POLINESIA DA SOGNO, TRA ACQUE CRISTALLINE E SPIAGGE BIANCHISSIME TIKEAU, RANGIROA E MANIHI

Il risveglio non può essere dei migliori: l’alba del quarantaseiesimo giorno del Giro del Mondo in 80 giorni ci accoglie con il caldo sole tropicale della Polinesia. Il paesaggio alla finestra promette una giornata piena di sorprese e dunque decidiamo di volare da Bora Bora all’arcipelago Tuamotu, sbarcando a Tikeau, il bellissimo atollo a circa 10 chilometri da Rangiroa. La particolarità di questa piccola isola è che, a differenza delle altre, conserva una natura totalmente incontaminata, una grande attrattiva per quei turisti alla ricerca dell’aspetto più autentico della Polinesia: in questa eccezionale oasi naturale si possono osservare diverse colonie di uccelli e la più lussureggiante vegetazione, chiusa nei confini di scenografiche spiagge di sabbia bianca e rosa, come si può vedere nell’isolotto di Motu Ohihi. Oltre ad offrire il più completo relax, Tikehau si rivela un’eccezionale risorsa per il complesso polinesiano: all’attività della pesca si affianca la coltivazione delle rarissime perle nere, per la quale l’isola è conosciuta. Lasciamo i villaggi immersi tra palme e coloratissimi fiori per raggiungere la vicina Rangiroa, il più grande atollo di Tuamotu, la cui superficie è caratterizzata da piccole isole collegate tra loro. Rangiroa, che letteralmente significa “cielo senza fine”, offre una piacevolissima laguna di acque calde circondata da palme da cocco e popolata da una florida fauna ittica, per immersioni indimenticabili (the Big Chill) [3]: si possono avvistare squali pinna nera e pinna bianca, mante, razze, delfini, tartarughe e molte altre specie, oltre a meravigliose composizioni di corallo. Come a Tikeau, la bellezza delle spiagge di sabbia rosa lascia senza parole: il vento che soffia quasi costantemente sull’isola spesso ne modella i banchi, cambiando di volta in volta il paesaggio. Qui abbiamo occasione di assistere ad un esibizione di danza polinesiana, un piacevole spettacolo battuto a ritmo di tamburo e tradizionalmente organizzato per ringraziare gli dei, accogliere o salutare i visitatori, oppure per semplice manifestazione culturale. Lasciamo Rangiroa per raggiungere l’ultima meta della giornata, l’isola di Manihi, a circa una quindicina di chilometri dall’atollo di Ahe. L’atollo ha una forma ovale e, al centro, presenta un’ampia laguna incorniciata da una serie di isolotti, collegati al marea aperto tramite il Passe Tairapa. La scarsa popolazione, che si aggira attorno alle 800 anime, è insediata soprattutto nei villaggi di Paeua e Turipaoa, dedicati principalmente alla coltivazione delle perle. Il nostro giro di oggi si conclude qui, sotto l’ombra delle lunghe palme protese verso il mare turchese. Nella pace di quest’oasi, attendiamo il calar del sole per proseguire verso le Isole Marchesi, ultima tappa polinesiana del nostro Giro del Mondo in 80 giorni.

Tarcisio Agliardi e Federica Gennari