Diario di viaggio, diciottesimo giorno. Il Giro del Mondo in 80 giorni sosta ancora in Giappone, sull’isola di Honshu, per dare uno sguardo veloce alla megalopoli per eccellenza: Tokyo. Questa enorme metropoli conta, nella sua espansione sfrenata, oltre 13 milioni di abitanti, accasati in quest’area bagnata da tre fiumi e circondata da scenografici rilievi. La giurisdizione della capitale comprende inoltre una serie di isole e arcipelaghi che, dalla baia, si estendono fino all’Oceano Pacifico. L’enorme estensione dell’agglomerato urbano ha permesso la suddivisione in più quartieri, dei quali, il più famoso è quello di Ginza, il cuore commerciale della capitale, centro finanziario locale e nazionale. Il quartiere fu ricostruito negli anni Settanta dell’Ottocento, a seguito di un incendio: ne fruttarono diversi edifici in stile europeo, dei quali non rimangono oggi che pochi esempi. Non lontano da Ginza, la zona di Asakusa offre, in parte estranea al traffico e al caos della metropoli, una visione fuori dal tempo, con risciò che scivolano per le vie, a disposizione dei turisti, e graziose ragazze in kimono che passeggiano a portata di scatto fotografico. Nel quartiere Chiyoda è conservato il celebre Palazzo Imperiale, residenza dei regnanti giapponesi un tempo conosciuta come Castello Edo, ricostruita a fine Ottocento a causa di un grave incendio. Completamente modificato nelle forme, il Palazzo ha risentito dell’influenza europea nella decorazione degli interni ma, bombardato durante la II Guerra Mondiale, è stato nuovamente ricostruito. L’antico nome di questa residenza richiama le origini della città: l’insediamento di Tokyo è nato con il nome di “Edo” e si è sviluppato prepotentemente nel corso del XVI secolo, affermandosi con il controllo territoriale e con il trasferimento della sede imperiale (ufficialmente, rimase fissa nella capitale Kyoto). Nei secoli, Edo è diventato una delle città più floride e popolose al mondo, con uno sviluppo urbanistico eccezionale, organizzato su tre livelli (quartieri aristocratici, popolari e dei templi). Ribattezzata Tokyo e diventata capitale giapponese, la città ha potuto portare a compimento l’ascesa economica e urbanistica già avviata nei secoli precedenti. A questo volto storico, si oppone l’immagine di una città dinamica, fortemente slanciata verso il futuro, come visibile nei quartieri di Akihabara e Shibuya. L’anima tecnologica e innovativa giapponese emerge a Akihabara, un grande e fornitissimo mercato dell’elettronica, una sorta di museo della tecnologia in grado di offrire dagli esempi più aggiornati ai primi modelli di computer in commercio. In questa zona si possono inoltre incontrare diverse ragazze abbigliate in modo vistoso, con capi dai colori sgargianti che richiamano alla cultura Manga, come si può meglio vedere nella “Otodome Rodo”, la “Via delle fanciulle”, nel quartiere di Ikebukuro. Nella zona di Shibuya, i colori travolgono letteralmente i visitatori, che si trovano immersi nelle luci dei megaschermi che tappezzano i palazzi e delle vetrine dei numerosissimi negozi di musica e abbigliamento. Ma per dedicarsi allo shopping è consigliabile visitare anche il quartiere di Shinjuku, tempestato di negozi, grandi magazzini, boutique e centri commerciali. Tutta la modernità di Tokyo è visibile anche nel distretto di Roppongi, dove sorge l’immenso complesso del Roppongi Hills, comprendente appartamenti, negozi, ristoranti, cinema, parchi, un museo, un hotel, uno studio televisivo e altro ancora, all’ombra della maestosa Mori Tower, che svetta con i suoi 54 piani. Un ultima zona, anima culturale della città, merita di essere menzionata: Ueno. In quest’area si concentrano i maggiori templi e musei cittadini: il Museo Nazionale delle Scienze, il Museo d’arte occidentale, il Tempio Bentendo e il Museo Nazionale di Tokyo, il più grande museo giapponese, con una collezione davvero ampia di opere asiatiche e, soprattutto, giapponesi. Quest’ultimo, come il Museo delle Scienze, è situato nel Parco di Ueno: se visitato in primavera, il parco si presenta come un paradiso di petali bianchi e rosa a causa della massiccia fioritura dei ciliegi, all’ombra dei quali, tradizionalmente, i cittadini si riuniscono per l’ “hanami”, una sorta di picnic organizzato per ammirare i fiori, un’occasione per mangiare e cantare insieme.
Tarcisio Agliardi e Federica Gennari