All’alba del trentanovesimo giorno del Giro del Mondo in 80 giorni sbarchiamo nella terra del Tango: eccoci in Argentina! Ci accoglie un clima piacevole, un’atmosfera insolita: partiamo con la nostra visita dal Quartiere La Boca che immediatamente ci travolge con i suoi colori accesi, un gioioso arcobaleno simbolo dello spirito argentino. Siamo in Calle Caminito e osserviamo balconi blu, finestre rosse, muri gialli, verdi e azzurri: questa esplosione di tonalità, considerata in passato di cattivo gusto, nasce dall’origine umile del quartiere, un tempo riservato ai marinai che, utilizzando la vernice residua delle barche, hanno dipinto le case con questi colori sgargianti. L’atmosfera frizzante di questo quartiere si ritrova anche nella zona di San Telmo che, soprattutto durante il week-end, si accende di musica e bancarelle di antichità: una passeggiata per le vie ci fa respirare tutta l’atmosfera sognante di questa Parigi sudamericana, tra la magia del tango e le insegne dei ristoranti. In questo quartiere si trova anche la bellissima Chiesa di San Telmo, imponente esempio di architettura settecentesca incorniciata da due alte torri scalari. Dopo esserci immersi nei colori della tradizione argentina, percorriamo la famosa Avenida Corrientes, il tempio della musica e della librerie: questa lunga arteria rappresenta il cuore culturale cittadino e collega Palermo Vejo e il celebre Obelisco, il monumento forse più conosciuto di Buenos Aires, memoria del terzo anniversario dell’indipendenza del paese e simbolo nazionale. La scoperta della città non può escludere lo scenario di Plaza de Mayo, dove tra palme e colorati fiori domina la Casa Rosada, il Palazzo Presidenziale dal tipico color rosato dal quale personaggi celebri come Evita Peron e Raul Alfonsin tennero i loro discorsi alla cittadinanza. Nella piazza è possibile vedere inoltre la Cattedrale metropolitana, la Banca Nazionale e il Cabildo, un grande edificio coloniale seicentesco destinato a funzioni amministrative (fino al XIX secolo), apparentemente simile ad una chiesa. A questi quartieri, pregni di tradizione e storia, si contrappone l’anima moderna di Buenos Aires, simboleggiata dal Puerto Madero, il quartiere più contemporaneo segnato dal celebre ponte rotante (progettato dall’ingegnere Calatrava), dall’Hotel Faena e altri celebri edifici. Un’altra opera moderna è la scenografica Floralis Generica, in Piazza delle Nazioni Unite: opera dell’architetto Catalano, in quasi 20 metri di altezza sviluppa sei petali di alluminio e acciaio che si riflettono nell’acqua, aprendosi durante il giorno e chiudendosi la notte, cambiando colore. Il nostro giro si prolunga a Palermo vejo, uno dei quartieri più pittoreschi della città: passeggiamo in una delle zone più alla moda, costellata da gallerie d’arte, ristoranti e aree residenziali, divisa tra un’area più antica e una moderna, chiamata Palermo Hollywood. La nostra lunga visita ormai volge al termine: il sole sta calando e i lampioni iniziano ad illuminare le vie. È l’occasione giusta per concederci una sosta in una tipica milonga: è il momento di immergersi nella cultura del tango, nella sensualità passionale del ballo e nell’atmosfera magica della sala, affollata di curiosi e appassionati. L’arredamento anni Venti-Trenta lascia sognare un’epoca dorata, lontana dal quotidiano. Lasciamo la città sulle note nostalgiche di un tango, pronti a ripartire, all’alba, per una nuova meta: El Calafate.
Tarcisio Agliardi e Federica Gennari