COME VALUTARE L’ACQUISTO DI UN’OPERA D’ARTE


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Mi è stato chiesto più volte: Come avviene l’acquisto di un’opera d’arte? Quali sono le regole? La risposta è sempre stata la stessa:
“non ci sono regole”.
Nel mondo di antiquariato si dice: Il dipinto vale secondo al chiodo a cui è appeso.
Però, vi posso fare l’esempio di questa scultura del genio Man Ray. Unica al mondo. Non parlo più io, ma le mie emozioni. Per valutare un acquisto bisogna prima innamorarsi, cogliere l’essenza dell’opera. Cerco di aiutarvi a comprendere la genialità di questa scultura, vi invito a tenere in considerazione la data di concepimento, il 1918. E’ una struttura fallica, in fusione di bronzo a cera lucidata a mano a specchio, alta 215 centimetri e pesa più di 150 kg. Ripeto, è stata realizzata nel 1918. Man Ray, sempre con le sue fotografie e adesso con questa scultura, ha dimostrato di essere più avanti degli altri artisti di almeno 70 anni. L’arte è il linguaggio che esprime la sua genialità e la sua perversione sessuale.
Tornando alla compravendita, per determinarne il valore dell’’opera, è molto importante la qualità, provenienza e cronistoria. Una documentazione completa valorizza di più un’opera e dà quel valore aggiunto al collezionismo e di riflesso anche a quello economico.
Generalmente un venditore o un mediatore, sottopone all’attenzione del potenziale acquirente alcune fotografie professionali allegate a una scheda tecnica (vedi sotto). Questi sono i primi elementi sufficienti per valutarne l’acquisto. Ma, questo non basta. Bisogna verificare che le voci della scheda siano supportate da documentazione valida, e che facciano riferimento all’opera in questione e soprattutto che siano accompagnate da expertise di studiosi specialisti sull’autore in merito. Dopo questi primi e fondamentali controlli sarebbe prudente chiedere il parere di un altro specialista dell’artista o chiedere conferma per quello già esistente contattando lo studioso (ci sono spesso expertise falsificati). Superato anche questa verifica, consiglio sempre l’ultimo controllo al momento del pagamento e consegna contestuale dell’opera (per non rischiare la sostituzione all’ultimo momento).
Per quanto concerne la scelta del consulente, dovete sapere che ogni artista ha il suo specialista del momento, il quale si afferma grazie ai eventuali successi bibliografici o mostre organizzate.
L’ arte non è matematica ma è opinabile. Una volta acquistata non deve essere scontata, bisogna amarla, curarla ed esporla per gli occhi di tutti. L’arte è il patrimonio dell’umanità e non deve correre il pericolo di essere dimenticata.
Nel collezionismo, un’opera più viene vista, esposta o pubblicata, più acquista valore.
Il valore economico? L’arte è amore, l’amore non ha prezzo. 

Arman Golapyan

 

S C H E D A    T E C N I C A

M A N   R A Y
Struttura nello spazio – 1918

Artista: Man Ray

Dati anagrafici: Emmanuel Rudnitzky (Filadelfia, 27 agosto 1890 – Parigi, 18 novembre 1976).

Titolo: “La struttura nello spazio”.

Anno: 1918.

Tecnica e supporto: Scultura in fusione di bronzo a cera lucidata a mano, a specchio.

Dimensioni: Altezza cm. 215, comprensivo basamento, larghezza variabile da cm. 25 a 30.

Firma: Man Ray (Fatto da se stesso – “La spina dorsale dello spazio” 1918).
da se stesso. “La struttura nello spazio” – 1918 (Ridge Field).

Descrizione: L’opera cronologicamente precede l’anno (1924) nel quale è nato il “surrealismo”. Man Ray è fra gli artisti più influenti dell’ultimo secolo, autore di opere divenute vere e proprie icone del Novecento come “Le violon d’Ingres” e “Cadeau”. La straordinaria inventiva di questo fotografo, pittore, creatore di oggetti e film sperimentali mettono in luce i temi guida della sua ricerca: la figura femminile, la passione per gli scacchi, il rapporto fra realtà e finzione, la maschera e la personalità velata, la sperimentazione in ambito fotografico e altri ancora.


Restauri: Nessun restauro. Condizioni ottimali.

Provenienze:
– Dal 1924 Collezione Ludwidg e Rosy Fisher a Francofort (*).
– Tra 1937-1945 viene acquistata dal collezionista mercante Curt Valentin, e successivamente viene acquistata dal grande collezionista Paul Sachs.
– Dal 1947 Collezione privata Italiana, (pubblicazione nome collezionista non autorizzata).
– Dal 2012 ceduta dagli eredi a un altro collezionista 
(pubblicazione nome collezionista non autorizzata).

Dove si trova: Italia (libera circolazione).

Proprietà: Collezione Privata.

Valutazione economica: €. 450.000./500.000.

 

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(*) Ludwige e Rosy Fischer, di Francoforte, collezionisti d’arte moderna americana (Surrealismo) e germanica (Espressionismo), effettuano notevoli acquisti in entrambi i campi fino al 1924.
Dopo il 1924 la crisi finanziaria tedesca li costrinse dapprima a ridurre gli acquisti e poi ad alienarne alcuni capolavori.
Dopo la morte di Rosy nel 1926, la collezione venne divisa fra due figli Ernest e Max, nel 1934 il dr. Ernest Fischer e sua moglie Anne portarono la collezione in America inclusa la scultura di Man Ray.
“La collezione Ludwige e Rosy Fischer”, Richmond, 1969).

Siamo abituati a conoscere la genialità di Man Ray per queste fotografie che lo resero celebre in tutto il mondo e immortale. Ma lui era un genio a 360°. Geniale fotografo, scultore, pittore e regista.