Dall’antichità fino alla storia recente i popoli del mondo hanno spesso vissuto in contrapposizione, contesa, conflitto e cercarono di estendere il proprio dominio sulle rovine del popolo sconfitto. “La legge della sopravvivenza del più forte” nel mondo della natura, si verificava anche nelle società umane. Ciò nonostante, ci furono periodi di pace e civiltà relative in aree e epoche diverse nel mondo. E’ innegabile che molte civiltà furono fondate dalla Parola e dal Verbo di Dio (Civiltà Mosaica, Buddista, Induista, Zoroastriana, Cristiana, Islamica). Ma, ogni qual volta i dotti ed i seguaci di una Fede si allontanarono dai principi fondamentali e dalla realtà insita nella fede (tolleranza, rispetto, amore, unità e giustizia) e si sono incatenati in forme e pratiche esteriori, cieche imitazioni, pregiudizi e dogmatismi, possesso di assoluta verità, gradualmente oscurarono la Luce che brillò per loro tramite la Manifestazione della volontà Divina. Manifestazioni di Dio che Istituirono le passate civiltà dei popoli del mondo.
Tra numerose civiltà prodotte dai popoli e tribù della terra, quella ebraica è esemplare. Mosè apparve circe nel 1350 a.C. Fu cresciuto in ambiente tirannico, dal quale corte era odiato e detestato; per prevenire un atto di crudeltà aveva ucciso un egiziano. Era fuggiasco e si occupava di pastorizia nel deserto, quando ebbe l’ispirazione divina di liberare il suo popolo dalla schiavitù in Egitto. Lo fece vagare per quarant’anni nel deserto per rigenerare due generazioni e di conseguenza cambiare la loro mentalità da schiavi, prima di condurli alla terra promessa. A causa della Sua guida, insegnamenti religiosi e leggi civili, questo popolo fu innalzato dagli abissi della degradazione all’altezza della gloria. Erano prigionieri e divennero liberi. Erano ignoranti, divennero i più saggi. La loro fama si diffuse e divennero esempi di sapienza. I greci li consideravano modelli di perfezione. Socrate in Siria apprese da loro l’unicità di Dio, l’immortalità dell’anima e le diffuse in Grecia. Motivo per cui fu citato a comparire davanti all’Areopago e subì la condanna a morte di veleno.
Ma, quando le forme esteriori cominciarono a prevalere sui contenuti essenziali della fede, subentrarono intolleranze, invidia, gelosie, odio, disunità e ingiustizie. Il popolo si indebolì e circa nel 600 a.C. Nabucodonosor venne e conquistò la Terra Santa. Devastò le città, bruciò i villaggi, spogliò il Tempio, distrusse Gerusalemme, dissacro Santo dei Santi, bruciò la Torah, decimò la popolazione, e la portò in Babilonia come schiavi, finché nel 536 a.C. Ciro Il Grande, dopo la conquista di Babilonia, con un editto di liberazione, li fece tornare in Terra Santa. Ciro li aiutò inoltre a ricostruire Il Tempio, la cui molteplice ricostruzione durò lunghi anni. La 2° fu sotto il regno del re Dario nel 519 a.C. La 3° e la 4° furono ad opera di Artaserse, durante il settimo e il ventesimo anno del suo regno, nel 457 a.C. e la 4° nel 444. Gli ebrei non poterono mai riacquistare libertà assoluta, ma dovettero continuamente riconoscere questo o quel padrone, pagandogli imposte e fornendogli soldati. Essi furono successivamente soggetti ai Greci, Seleucidi, e ai Romani. Nel 4° secolo a.C. Gerusalemme aprì le sue porte e si arrese ad Alessandro Il Grande. Dopo la sua morte, Gli ebrei si trovano sotto i Tolomei d’Egitto. Antioco dopo aver sconfitto l’Egitto conquistò Gerusalemme. Nel 160 a. E. V. le truppe romane entrarono in Gerusalemme che si trovò sotto l’influenza della crescente potenza romana.
Intanto, la mancanza dell’autonomia politica influì sulla situazione spirituale del popolo. Si formò una classe di uomini dediti allo studio della Legge, chiamati “scribi”, dottori della Legge che interpretavano la Scrittura. Inoltre, i sacerdoti e i leviti erano capeggiati dal sommo sacerdote. Essi furono tanto immersi nelle forme esteriori della Legge e le avevano rese così complesse con le loro interpretazioni, da non riconoscere Colui che era apparso tra loro (Gesù), secondo le profezie per ristabilire il Trono di Davide (Daniele, Cap. 11,24).
Sotto il dominio dell’Imperatore Tito nel 70 d.C., la Terra Santa fu spogliata e saccheggiata. Gerusalemme fu rasa al suolo e gli Israeliti furono dispersi nel mondo. Rimasero privati di una patria e di un governo. Intanto anche i credenti di altre fedi (Cristiana, Musulmana, …) si erano allontanati dai precetti di tolleranza, rispetto, amore, unità e giustizia. Nei loro paesi dove si stabilirono, gli ebrei quando non erano perseguitati, erano considerati cittadini di classe inferiore.
Anno 1260 dell’Hijirah, Tempo della fine dei gentili ed il ritorno degli ebrei in Terra Santa (Apocalisse).
Nel 1844, la Palestina era sotto il protettorato Britannico quando costrinse La Sublime Porta, il Sultano Ottomano a firmare lo “Editto di Tolleranza” che permetteva agli Ebrei di ritornare in Terra Santa. Il resto è la storia dei nostri tempi. Fenomeni di millenaria intolleranza, invidia, gelosia, odio, disunità e ingiustizia tra i popoli culminarono nel secolo scorso nella due guerre mondiali.
Ma nella seconda guerra mondiale, con il potere di Adolf Hitler, si arriva in un contesto di pazzia generale, il mondo intero osservò, incapace d’intervenire, all’apice della degradazione collettiva con cui sei milioni dei propri simili (ancora loro, gli Ebrei) subivano atroci dolori e morte in un “Olocausto”.
Con il governo Mussolini, anche in Italia, ci fu la persecuzione degli Ebrei. Ma in modo molto più leggero, probabilmente a causa della pressione dello stesso Hitler.
Il 27 gennaio, è la ricorrenza internazionale Shoah, la giornata per ricordare le vittime del nazismo, in onore di coloro che hanno cercato di salvare i perseguitati.
Shahrokh Makhanian