L’ATTENTATO DELLA COSCIENZA

“Dobbiamo dimostrare al mondo, che non siamo tutti come lui”. 
(Claus Schenk von Stauffenberg)

“Sento il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania.
Noi tutti, ufficiali dello Stato Maggiore,
dobbiamo assumere la nostra parte di responsabilità”.

(Da una sua lettera indirizzata alla moglie)


Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg (Jettingen-Scheppach, 15 novembre 1907 – Berlino, 21 luglio 1944) fu l’ufficiale tedesco che organizzò l’attentato del 20 luglio 1944 contro Adolf Hitler e il successivo tentativo di colpo di stato. Il suo cognome originario era Schenk von Stauffenberg, Graf (conte) è stato inserito dopo come parte aggiuntiva del cognome dopo l’abolizione dei titoli nobiliari da parte della Repubblica di Weimar.
Il suo nome è legato soprattutto all’attentato eseguito contro il Fuhrer Adolf Hitler, passato alla storia come “operazione Valkiria”. Da questo periodo, diverse opere cinematografiche si sono ispirate a questa vicenda storica; l’ultimo film è del 2008, “Operazione Valkiria” con Tom Cruise.
Stauffenberg nasce a Jettingen-Scheppach, nella regione tedesca Baden-Württemberg. Di origini aristocratiche, appartenente ad una famiglia conservatrice, dapprima aderisce ai principi dettati dal Nazismo, poi se ne distacca quando vede il governo di Hitler proponso solo alla guerra. Lo stato d’animo di Stauffenberg 
era un misto di crisi di coscienza e orgoglio tedesco.
– Nel 1940, durante la guerra presta servizio militare in Polonia, per poi essere trasferito a Berlino. 
– Nel 1943, in Africa, indossa la divisa di Ufficiale di Stato Maggiore nella decima Panzer – Division. Scampato per miracolo ad un raid aereo da parte dell’esercito inglese, Stauffenberg riporta menomazioni molto gravi, perdendo due dita della mano sinistra, la mano destra e l’occhio sinistro. Ad ottobre dello stesso anno passa sotto il comando del generale Friedrich Olbricht, a Berlino.
Probabilmente, proprio per questa sua esperienza che decide a dare il suo contributo per evitare che Hitler conduca alla rovina definitiva della Germania. Il complotto prevede un attentato da realizzarsi il 20 luglio 1944 nella cosiddetta “tana del lupo”, il quartier generale di Hitler, a Rastenburg.
Poco dopo l’attentato, Stauffenberg torna a Berlino per organizzare un colpo di stato. Intanto il Fuhrer, uscito illeso dall’esplosione, ordina alle guardie della Gestapo di procedere all’arresto di tutti i congiurati e chiunque vicino a loro. Vengono torturati e giustiziati senza neppure un processo. La stessa tragica sorte tocca a Stauffenberg, che viene fucilato a Berlino la notte del 21 luglio 1944.
Hitler, non contento, procede alla deportazione di tutti coloro che portano lo stesso nome dei partecipanti al complotto e anche se con questi non hanno nulla in comune, li fa uccidere tutti.
Nina, la moglie di Stauffenberg, viene deportata, ma scampa alla morte grazie alla liberazione da parte degli Alleati. 

David Zahedi