OLIVER STONE, USO POLITICO DEL CINEMA

Per il suo lavoro di regista, sceneggiatore e produttore, ha ricevuto 11 candidature all’Oscar, vincendo 3 volte: Fuga di mezzanotte come sceneggiatore, Platoon e Nato il 4 luglio come regista. E’ stato anche candidato ai Razzie Awards nel 2004, come peggior regista per Alexander.
William Oliver Stone (New York, 15 settembre 1946) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e attore statunitense, di origine ebraica, figlio del broker statunitense Louis Stone e di Jacqueline Goddet, casalinga francese di religione cattolica. 
La sua voglia di fare e la sua energia lo hanno portato ad impegnarsi sempre in più iniziative. Stone, prima di dedicarsi al cinema, ha svolto vari lavori tra cui quello di insegnante e di tassista. Nel 1967 e 1968, ha combattuto in Vietnam come volontario rimanendo ferito due volte. Ha ricevuto la Bronze Star Medal al valore. Dopo essere ritornato negli Stati Uniti, si laureò alla New York University Film School dove tra i suoi insegnanti trova Martin Scorsese.
Nel 1974, esordì come regista in Seizure, preceduto in realtà solo dal cortometraggio Last Year in Viet Nam, un film-documentario sperimentale che ricevette riscontri positivi. 
Nei suoi capolavori come “Platoon”, “Nato il 4 luglio”, “JFK”, “The Doors” o il violento “Natural Born Killers” ha avuto anche il ruolo di sceneggiatore e produttore, cosa che gli ha dato l’ampia possibilità per l’uso politico del cinema, come un mezzo per lanciare messaggi e trasformare il sapere collettivo, centrando puntualmente una spaccatura nell’opinione pubblica e la critica.
Nel 1977, conobbe il regista Alan Parker per il quale scrive la sceneggiatura del drammatico film “Fuga di mezzanotte”, assegnandosi il suo primo premio prestigioso, l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura.
Nel 1983, ben pochi sanno che firma la sceneggiatura di “Scarface” con Al Pacino e diretto da Brian De Palma
Nel 1986, arriva la sua prima regia importante “Salvador”, una pellicola che denuncia la dittatura sudamericana e la complicità del governo statunitense. Sempre nello stesso anno, arriva “Platoon”, un altro atto di accusa contro il governo americano. Allo stesso modo si pone per “Nato il 4 luglio”, con Tom Cruise.
Con gli anni, la sua voglia di dirigere film con tematiche politiche scottanti non si placa. Nel 1991, infatti, è la volta “JFK” con Kevin Costner, l’episodio chiave della storia americana, l’evento che per gli americani rappresenta quasi un’ossessione per il suo contorno misterioso. Si parla dell’omicidio del presidente John Fitzgerald Kennedy, e tutto il suo mistero a cui Stone dedica un’ampia rivisitazione, mescolando sapientemente le riprese della regia a immagini documentaristiche.
Nel 1994, invece, con “Natural Born Killers – Assassini nati”, il regista offre un’inquietante visione di due menti malate, nella fattispecie i due serial killer interpretati da Woody Harrelson e Juliette Lewis. Il film solleva un vespaio di critiche che, dopo i fiumi di sangue presenti nel film, si trasformano in fiumi di inchiostro che condannarono la pellicola.
N
el 1996, produsse “Larry Flynt. Oltre lo scandalo” di Milos Forman, ritratto dell’editore di materiale hard americano.
Nel 1998, torna alla regia con “U-Turn”, dove si esibisce un grande Sean Penn.
Stone, uomo come detto dalla forte personalità e dai molteplici interessi, continua tuttora a lavorare dietro al macchina da presa nonostante una serie di film non proprio riusciti come Alexander. 
E’ stato il primo regista statunitense ad intervistare il líder máximo cubano Fidel Castro, rappresentandolo in due documentari; Comandante e Looking for Fidel, dove ripercorre la storia dei primi anni della rivoluzione cubana, i problemi sociali e il disastro economico. Analizzando e traendone conclusioni talvolta in sale da pranzo, studi privati o in aule di studio insieme agli studenti universitari, tutto insieme alla figura del leader.


David Zahedi