L’impresa fu finanziata per il 56% con fondi francesi e 44% con fondi egiziani. L’opera si trova in Egitto e collega Porto Said a Suez. Fu la svolta che cambiò la rotta dei trasporti migliorando gli scambi commerciali.
Il Canale di Suez venne inaugurato il 17 novembre 1869, una via artificiale che permette la navigazione dall’Europa all’Asia, senza la necessità di circumnavigare l’Africa.
Prima dell’apertura di questo canale, le merci venivano scaricate e trasportate via terra lungo la rotta del canale, “non ancora esistente”, per poi essere reimbarcate o sul Mediterraneo o sul Mar Rosso, a seconda della della destinazione. Un viaggio lunghissimo che rallentava di molto il commercio. I primi a rendersi conto di questo problema furono i mercanti veneziani che, nel 1504, proposero ai sultani d’Egitto di collegare i due mari. Venne poi eseguito dopo tre secoli.
Nel 1799, Napoleone Bonaparte, dopo aver ritrovato un interessante lavoro a opera dello studioso tedesco Leibniz, ferma il sogno di realizzare il canale per un dislivello di 10 metri tra i due mari che secondo gli ingegneri dell’epoca ostacolava la realizzazione del progetto.
Nel 1830, l’ingegnere Prosper Enfantin iniziò a studiare il progetto e costituì, nel 1846, una società che dimostrò che l’opera era realizzabile, ma solo con la navigazione di mezzi a vapore, che rappresentano solo il 5 percento delle imbarcazioni.
Nel 1854, il progetto definitivo viene firmato dall’italiano Luigi Negrelli, un ingegnere trentino. La costruzione del canale di Suez poi iniziò il 25 aprile 1859 e ci vollero 10 anni per realizzare quest’enorme opera. La direzione dei lavori venne affidata Ferdinand de Lesseps, un diplomatico francese che ottiene la concessione di 99 anni dall’apertura da Said Pascià, viceré d’Egitto, e non a Negrelli, che muorì alla vigilia dei lavori. De Lesseps si ritrovò così a coordinare circa un milione e mezzo di operai egiziani. Quasi 125 mila di questi morirono durante la realizzazione del canale per un’epidemia di colera.
La prima nave di prova attraversò il canale il 17 febbraio 1867, poi l’inaugurazione ufficiale fu il 17 novembre 1869. Fin da subito cambiò il mercato ed ebbe un immediato impatto sul traffico delle merci. L’Africa divenne presto il centro dell’interesse europeo e i francesi decisero di buttarsi in un altro lavoro importante, stavolta senza successo: la costruzione del Canale di Panama. Il Canale di Suez fu un’opera enorme, lunga 163 chilometri, larga circa 52 metri, allargata poi fino a 352 metri con un pescaggio di 8 metri, oggi 16 metri. Attualmente, per la navigazione ci vogliono 15 ore.
Nel 1875, la gestione franco-egiziana cambiò. L’Egitto cedette, per mancanza di liquidità, la sua quota di azioni al Regno Unito, che non vedeva l’ora di mettere le mani su Suez che gli consentiva un collegamento facile e diretto con le colonie indiane.
Da 1888, grazie alla Convenzione di Costantinopoli, il Canale fu dichiarata “zona neutrale” e poteva essere usato sia in periodo di pace sia di guerra, ovviamente non da Paesi in conflitto con l’Egitto. Iniziarono anche periodi di tensione per il controllo economico di Suez; per esempio, il 26 luglio 1956, quando, con 14 anni d’anticipo, il Presidente Gamāl ʿAbd al-Nāser, nonostante la concessione non fosse ancora scaduta, nazionalizzò il canale. Così, scoppiò la crisi di Suez e a ottobre di quello stesso anno Francia, Regno Unito e Israele attaccano l’Egitto. L’obiettivo degli egiziani fu quello di raccogliere fondi per finanziare la costruzione della Diga di Assuan, sul fiume Nilo, ma ovviamente gli altri Stati non presero bene la prova di forza del Paese. Il Canale venne chiuso fino ad aprile del 1957, per poi essere bloccato ancora un’altra volta, nel 1975 a causa della guerra dei sei giorni, scoppiata nel 1967.
David Zahedi