SPIRIDON LOUIS, UN SIMBOLO DELLA “PRIMA OLIMPIADE DELL’ERA MODERNA”

Spiridon Louis (Amarousio, 12 gennaio 1873 – Amarousio, 26 marzo 1940) è stato un atleta greco che é entrato nella storia dello sport vincendo la maratona della “prima Olimpiade dell’era moderna”.
L’ultimo di cinque figli di una modesta famiglia contadina, dalle informazioni riportate dal podista lombardo Carlo Airoldi (Origgio, 21 settembre 1869 – Milano, 18 giugno 1929)
, giunto ad Atene per partecipare a quei Giochi olimpici, Spiridon era un soldato dell’esercito greco che, dopo le armi, aiutava suo padre nel caricare acqua minerale acquistata ad Atene. Il lavoro del padre lo costringeva a percorrere una media di circa 30 chilometri al giorno, una fatica che lo portava ad una preparazione fisica pari ad un atleta.
Spiridon Louis, il 25 marzo 1896, si piazzò al 17° posto nella gara di qualificazione per la maratona delle Olimpiadi, ma solo i primi 16 atleti vennero ammessi alla maratona. Il sindaco di Atene, che era anche il colonnello di Spiridon, convinse la giuria a farlo partecipare comunque alla competizione olimpica.
La Maratona si svolse il 10 aprile 1896. Spiridon Louis aveva solo 23 anni e si presentò alla partenza indossando le scarpe che i suoi compaesani gli avevano regalato. I partecipanti erano prevalentemente greci, più un ungherese, un francese, uno statunitense e un australiano. La gara venne disputata dalla piana di Maratona, lo storico luogo in cui avvenne la battaglia del 490 a.C. tra Ateniesi e Persiani, fino al centro della città: in tutto circa 40 chilometri, percorsi in 2 h 58′ 25”. Poi, nel 1921, la distanza della maratona moderna venne stabilita in 42,195 Km.
Questa gara aveva un valore storico per i Greci, in quanto rievocava la corsa di Filippide dalla città di Maratona fino ad Atene per annunciare la vittoria sulla Persia. 
All’arrivo, nello stadio, l’atmosfera era molto tesa. Un messaggero in bicicletta arrivò con la notizia che Flack era al comando. Poi giunse un’altra notizia: Spiridon era in testa. Quando il nuovo eroe greco entrò per primo nello stadio olimpico, il pubblico di casa esplose di gioia. L’entusiasmo fu tale che anche i due principi della casa reale greca, il principe Costantino e il principe Giorgio, entrarono nella pista per accompagnarlo fino al traguardo, con 7 minuti di vantaggio rispetto il secondo, il favorito Kharilaos Vasilakos. Il terzo era Spiridon Belokas che fu poi squalificato per aver fatto parte della gara trasportato da un carretto.
Dopo la vittoria, gli abitanti della città natale di Louis, facevano a gara per offrire al trionfatore pranzi e doni di ogni genere. L’atleta accettò soltanto un carretto ed un cavallo per proseguire la sua attività di caricatore di acqua. Spiridon poi continuò a condurre una vita molto modesta e, nel 1927, dopo la morte della moglie, cadde in miseria per una serie di sfortunate circostanze.
Nel 1926, viene accusato di falsificazione di documenti militari e viene rinchiuso in prigione, dove vi resta per un anno. La sua reputazione venne infangato dai giornali e, successivamente, quando venne dichiarato innocente, il Ministero dell’Interno gli fece ottenere una pensione per i servizi resi alla nazione.
Nel 1936, Spiridon venne invitato come tedoforo della fiamma olimpica a Berlino, e qui offre una corona di lauro di Olimpia ad Adolf Hitler. Quella fu la sua ultima apparizione pubblica: quattro anni dopo, il 26 marzo 1940, morì nella sua città natale all’età di 68 anni. Adesso, lo Stadio Olimpico a Maroussi porta il suo nome.
Nel 2012 il trofeo da Spiridon conquistato nella Maratona olimpionica è stato messo all’asta dal nipote, che si trova in difficoltà economiche a causa della profonda crisi che ha colpito pesantemente la Grecia.