"Attenzione, un'eclissi del genere non può essere osservata a occhio nudo o con dei normali occhiali da sole". Bisogna procurarsi di occhialini specifici, acquistabili nei negozi di materiale astronomico, o guardarla attraverso la proiezione indiretta di un telescopio, dotato di appositi filtri. Diversamente si rischiano dei seri danni alla retina".
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Il 20 marzo è una data da non dimenticare per gli appassionati di astronomia, e non solo. Ci sarà un'eclissi solare totale che inizierà alle 9.24, raggiungerà il massimo alle 10.31 e finirà alle 11.42. Ci sarà una copertura di circa il 62%. A Milano inizierà e terminerà un minuto prima.
Un'eclissi o eclisse, dal greco: ἔκ (ek), preposizione che significa "da" (moto da luogo), e λείπειν, (leipein), che significa "nascondersi o rendersi invisibile", avviene quando un pianeta o un satellite, si interpone tra una sorgente di luce, come ad esempio il Sole, e un altro corpo. Nella lingua italiana è un sostantivo che può essere indifferentemente di genere maschile o femminile, ma attualmente, nel linguaggio comune, è usata come femminile.
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Vi sono 4 categorie di eclissi:
- eclissi totale, quando il corpo è completamente oscurato;
- eclissi parziale, quando il corpo è solo parzialmente oscurato;
- eclissi anulare, quando il corpo è più grande dell'occultatore e crea un cerchio luminoso;
- eclissi ibrida, quando la grandezza del corpo è simile a quella dell'occultatore e, per un gioco di distanze, in alcune zone si osserva un'eclissi totale, in altre un'eclissi anulare.
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Tornando al nostro grande evento astronomico del 20 marzo, un'eclissi solare: un noto fenomeno ottico di oscuramento totale o parziale del disco solare da parte della Luna, visto dalla Terra, che si verifica durante il "novilunio": la fase della Luna in cui l'emisfero visibile risulta completamente in ombra. Questo evento è piuttosto raro: perchè si realizzi questo fenomeno, il Sole, la Luna e la Terra devono essere perfettamente allineati in quest'ordine, possibile solo quando la Luna, la cui orbita è inclinata di cinque gradi rispetto all'eclittica, lo interseca in un punto chiamato "nodo". Quando il nodo si trova tra la Terra e il Sole, l'ombra della Luna passa sulla terra ed avviene l'eclissi solare. Mentre quando il nodo si trova dalla parte opposta, si ha un'eclissi lunare.
Gli ultimi eclissi parziali che si sono viste nel nostro Paese, sono quelle del gennaio 2011 e dell'agosto 1999.
Mentre gli ultimi eclissi totali si sono formati il 15 febbraio 1961, durando 2 min. e 15 sec. e ancora prima il 3 giugno 1239.
L'eclissi, visibile non nello stesso modo da luoghi diversi, il 20 marzo, nel Nord Italia si potrà vedere la Luna che copre più del 70% del disco solare, nel Sud circa il 50%, mentre sarà totale nelle isole Svalbard, nella parte nord di Norvegia. Questo eclissi è considerato "L'eclissi del secolo". Per la prossima eclissi con valori così elevati dovremmo aspettare fino al 2026 e il buio totale sarà riservato all'Islanda.
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Per l'occasione sono molti gli eventi organizzati in tutta Italia; la Uai (unione Astrofili Italiani) organizza Sun Party dalla Sicilia al Piemonte, la lista completa è elencato sul loro sito web www.uai.it. Anche l'Esa punterà gli'occhì al Sole con i suoi minisatelliti Proba che riprenderanno l'eclissi da 800 chilometri di altezza. Le immagini verranno trasmesse a Terra nella sede di Noordwijk nei Paesi Bassi, aperta al pubblico.
Ricodatevi che non dovete mai osservare il Sole senza adeguati filtri.
Nel caso aveste difficoltà ad avere gli appositi occhialini, potete utilizzare anche gli occhiali da saldatore. Potrete vedere l’eclissi in tutta sicurezza anch facendo un piccolo foro su un cartone, orientandolo verso il Sole l’immagine dell’eclissi verrà proiettata per terra.
Vi sconsigliamo di usare soluzioni casalinghe come vecchie pellicole, radiografie, vetri affumicati o semplici occhiali da sole.
La leggenda ci racconta che, Il 29 febbraio 1504, Cristoforo Colombo, per la quarta volta in america, precisamente a Santo Domingo, di fronte agli indigeni ribelli, previde un'eclisse lunare ed, annunciandola prima, riuscì ad impaurire e rendere gli indigeni più disponibili a collaborare.
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David Zahedi