Alfred Sisley (Parigi, 30 Ottobre 1839 – Moret-sur-Loing, 29 Gennaio 1989) nato da genitori inglesi, dopo il tentativo fallimentare di intraprendere studi economici a Londra, tornò a Parigi nel 1861 e la sua famiglia, piuttosto benestante, sostenne la sua decisione di intraprendere la carriera artistica. Cominciò a frequentare l’atelier di Charles Gleyre e divenne presto amico di Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes sur Mer, 3 dicembre 1919) e Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926), entrambi suoi coetanei. Con questi frequentava i boschi di Fontainebleau e Barbizon, dipingendo il paesaggio dal vero, en plein air e mettendo le basi per quello che sarebbe diventato poi il movimento Impressionista. Le origini inglesi di Sisley si riflettono nella sua passione per i cieli, l’acqua e i riflessi di luce, che lo avvicinano stilisticamente a personalità come William Turner (Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) e John Constable (East Bergholt, 11 giugno 1776 – Londra, 31 marzo 1837). I suoi paesaggi raffigurano per lo più le campagne francesi, pensiamo a opere come “La Senna presso Bougival” (Olio su Tela,cm. 46 x 62 – 1873); “Vista di Saint- Mammès” (Olio su Tela, cm. 45,5 x 73 – 1880); ma un’altra ispirazione importante per l’Artista era data dalla maestosità delle selvagge scogliere inglesi, “Welsh Coast in the fog” (Olio su Tela, cm. 65,5 x 92- 1887). Sisley partecipò al Salon del 1866 per poi ritornarvi nel 1868 e ancora nel 1870; proprio in quest’anno scoppia un duro conflitto tra Francia e Prussia, le cui conseguenze influenzeranno fortemente la vita dell’Artista.
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A causa della guerra infatti suo padre fallirà e non potrà più contribuire al suo sostentamento, da quel momento pertanto dovrà far affidamento solo ai ricavi provenienti dai suoi lavori. Trasferitosi nella campagna vicino Argenteuil, Sisley conosce, grazie a Claude Monet, il gallerista Paul Durand-Ruel che acquisterà alcuni suoi lavori per esporli nella sua galleria di Londra. Nel 1874 partecipa alla “Prima Mostra Impressionista” ma non alle edizioni successive: gli affari di Durand-Ruel non erano più così floridi e di ciò ne risentiranno proprio Sisley e Monet, che con lui avevano rapporti particolarmente stretti.
L’indigenza di questi anni farà cambiare spesso residenza a Sisley: “peregrinerà” per le campagne francesi e si isolerà sempre di più. Dal 1892 il pittore esporrà ogni anno al Salon de la Société Nationale des Beaux-Arts e nel 1897 si terrà l’ultima sua retrospettiva presso la Galleria di Georges Petit: Sisley aveva importanti problemi di salute ma si diede da fare ugualmente per radunare il maggior numero di opere per l’occasione, purtroppo invano poiché nulla fu venduto.
Nel corso della sua esistenza realizzo circa novecento dipinti ad olio e un centinaio di pastelli, oltre ad una vasta produzione di bozzetti e disegni. Il pittore morirà il 29 gennaio 1989 a Moret-Sur-Loing, dove anni dopo verrà eretto un monumento commemorativo. Sisley non ebbe né seguaci né imitatori, forse perché il suo modo di vivere, immerso nella natura, e di vedere la realtà, così “vero” e profondo, era espressione di una sensibilità personalissima; il suo legame con la Francia e la sua esaltazione “meditativa” di quel territorio fanno di Alfred Sisley uno dei più grandi artisti impressionisti francesi di tutti i tempi.
Serena Goi