Invidio un uomo come Oskar Schindler (Svitavy, 28 aprile 1908 – Hildesheim, 9 ottobre 1974), famoso per aver salvato durante la seconda guerra mondiale circa 1.200 ebrei dalla Shoah. Questo grande uomo, con il pretesto della manodopera necessaria alla “Deutsche Emaillewaren-Fabrik – D.E.F.”, la fabbrica di sua proprietà sito in via Lipowa n. 4, nella zona industriale di Zablocie, a Cracovia, tenne lontano, corrompendo gli ufficiali di Adolf Hitler, 1200 ebrei destinati ai campi di concentramento.
Oskar Schindler è definito un imprenditore tedesco perchè era nato a Zwittau d’allora, Svitavy di oggi, nel Sudetenland, la terra della “popolazione dei Sudeti – Sudetendeutsche”, i tedeschi che fino alla seconda guerra mondiale risiedevano in quella zona, confine dell’attuale Repubblica Ceca, a quei tempi, una provincia Austro-Ungarico e successivamente diventata Cecoslovacca.
La sua storia e quella della sua lista venne scoperta per caso, dopo l’incontro del Thomas Michael Keneally (Sydney, 7 ottobre 1935), scrittore e drammaturgo australiano, e Leopold Pfefferberg (Poldek), uno dei sopravvissuti salvati da Oskar Schindler e del quale, dopo la guerra, era diventato il fraterno amico. Keneally fu talmente colpito dalla storia narrata che, nel 1982, dopo avere stabilito i contatti con gli altri “Schindlerjuden – gli ebrei di Schindler”, scrisse il romanzo “La lista di Schindler” da cui, successivamente, nel 1993, venne realizzato il film di Steven Spielberg: “Schindler’s List”, interpretato da Liam Neeson (Ballymena, 7 giugno 1952), Ben Kingsley (Scarborough, 31 dicembre 1943) e Ralph Fiennes (Ipswich, 22 dicembre 1962) e dedicato al tema della Shoah.
Prima della guerra, Schindler era un imprenditore sposato dal 1928 con la connazionale Emilie Pelzl (Alt-Moletein, 22 ottobre 1907 – Strausberg, 5 ottobre 2001), un matrimonio infelice per le infedeltà di Oskar.
Nel 1939, dopo l’invasione della Polonia, Oskar Schindler si trasferì a Cracovia per sfruttare il programma tedesco di “arianizzazione” delle imprese commerciali polacche.
Inizialmente, agiva a scopo di lucro sfruttando il lavoro sottopagato di persone in stato di bisogno, come molti altri imprenditori in tutta la Germania. In seguito, nel 1942, dopo avere assistito all’orrore di rastrellamento nel ghetto di Cracovia; alla malvagità dei soldati che dovevano trasferire gli ebrei in un campo di concentramento di Plaszow, uccidendo selvaggiamente molte persone che cercavano di nascondersi nelle proprie abitazioni, Oskar Schindler iniziò a proteggere e difendere attivamente i suoi operai ebrei, arrivando a sostenere che alcuni lavoratori incompetenti erano in realtà essenziali per il buon andamento della fabbrica, e qualsiasi danno che veniva fatto a loro, veniva seguito ad richieste di risarcimento al governo. Utilizzò le sue doti di diplomatico per salvare i suoi “Schindlerjuden – gli ebrei di Schindler”.
Nell’ottobre del 1944, quando l’Armata Rossa era prossima a liberare Cracovia ed i tedeschi avevano iniziato a distruggere i campi di concentramento ed uccidere gran parte degli ebrei, Schindler comprò le vite di molti ebrei. Infatti, dietro compensi in danaro o in oggetti di valore, si accordò con Amon Leopold Göth (Vienna, 11 dicembre 1908 – Cracovia, 13 settembre 1946), il comandante di Plaszow, per il trasferimento di 900 ebrei nel suo complesso industriale, dove sarebbero stati più al sicuro. Nel trasferimento, il convoglio della forza lavoro femminile venne deviato per un errore burocratico al campo di concentramento di Auschwitz. Ma Schindler riuscì di farselo restituire, e tutte le donne raggiunsero definitivamente Brunnlitz, liberata poi nel maggio del 1945.
Tutti gli averi dei coniugi Schindler vennero sperperati nella finta gestione della fabbrica e per l’acquisto di vestiti, cibo e medicine per gli ebrei, acquistati al mercato nero. Nella fabbrica fu organizzato un sanatorio segreto, nel quale Emilie Schindler si occupava dei malati. In una sola notte, verso la fine della guerra e mentre Oskar si trovava a Cracovia, Emilie salvò circa 250 ebrei dalla morte, mentre stavano per essere deportati da Gollechau a un campo di sterminio, persuadendo il responsabile della Gestapo a inviarli alla fabbrica “con lo scopo di continuare la produzione per l’industria bellica”. Dopo la guerra, Oskar Schindler ebbe vita difficile in Germania e gli fu negato la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti, perchè era stato iscritto al partito nazista. Si rifugiò in Argentina con la moglie, dove dal 1949 si occupò dell’agricoltura e allevamento. Nel 1957 fece bancarotta e l’anno seguente ritornò in Germania senza la moglie. Il suo ritorno segnò anche la fine del loro matrimonio.
Tornato in patria, Schindler tentò senza successo di riprendere il lavoro, senza mai più risollevarsi dalla povertà.
Nel 1961, venne invitato per la prima volta in Israele, ricevendo un’entusiasmante accoglienza di 220 sopravvissuti che gli dovevano la vita. Da allora visse tra Israele e Germania, godendo dell’ospitalità e del sostegno economico di alcuni degli ebrei che aveva salvato.
Il 18 luglio 1967, la commissione di 35 membri, formata da volontari, molti dei quali sopravvissuti, con il compito, conferito da “Yad Vashem – יד ושם”, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele, di “documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime”, ha deciso di riconoscere Oskar Schindler “Giusto tra le nazioni“; decisione confermata il 24 giugno 1993 ed estesa alla moglie di Schindler Emilie.
Oskar Schindler, a seguito di un infarto, morì il 9 ottobre 1974 ad Hildesheim. Venne seppellito in un piccolo cimitero francescano cattolico, vicino al sito della Dormizione di Maria sul monte Sion, nella parte vecchia di Gerusalemme, in Israele. La sua tomba è protagonista della parte finale della pellicola cinematografica “Schindler’s List” del 1993, quando i veri ebrei superstiti, ormai anziani, vengono accompagnati dagli attori che gli hanno rappresentati nel film, deponendo secondo l’usanza ebraica un sasso sulla lapide. L’epitaffio sulla lapide recita la scritta:
“Giusto tra i giusti”
(in ebraico)
e
“l’indimenticabile salvatore di 1200 ebrei perseguitati”
(in tedesco).
Nel 1999, venne trovato il manoscritto originale della lista di Schindler in una valigia che lo stesso Schindler aveva lasciato nella casa di una coppia di amici di Stoccarda. Nel 2009 fu rinvenuta la copia-carbone della lista in una biblioteca di Sydney, in Australia, fra i manoscritti dello scrittore Thomas Keneally.
La prima copia venne venduto all’asta su ebay nel luglio 2013, con una base d’asta di tre milioni di dollari.
Grazie Oskar, se tutti fossero come te, il mondo sarebbe migliore.
Arman Golapyan
Onorificenze
Onorificenze tedesche
- Croce al Merito di I Classe dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca, 5 novembre 1965
Onorificenze straniere
- Giusto tra le Nazioni (Israele), 1993
- Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Silvestro Papa