LE AVVENTURE DI DAVID DI MICHELANGELO

Il David di Michelangelo, realizzato tra 1501 e 1504 per essere collocata in piazza della Signoria come simbolo della Repubblica fiorentina, vigile e vittoriosa contro i nemici, ritrae l’eroe biblico nel momento in cui affronta Golia, da sempre considerato l’ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte, come la Venere di Sandro Botticelli, considerata il canone di bellezza femminile. David, è un autentico capolavoro della scultura in marmo del Rinascimento, nonché un simbolo di Firenze e dell’Italia all’estero.
Artisti, appassionati, storici ed esperti d’arte ritengono che il David di Michelangelo sia l’oggetto artistico più bello mai creato dall’uomo.

La scultura, in cinque secoli della sua esistenza, è stata oggetto di molte attenzioni, sia quelle positive di gradimento di appassionati d’arte che quelle negative di circostanze avverse o vandaliche:

  • Nel 1512, un fulmine colpì il basamento della statua, che diede non poche preoccupazioni per il cedimento all’altezza delle caviglie, ma poi in definitiva non ci furono danni non risolvibili.
  • Il 26 aprile del 1527, durante la seconda cacciata dei Medici da Firenze ci furono dei tumulti nella città fiorentina e un gruppo di fiorentini repubblicani, dal Palazzo Vecchio, per difendersi dagli oppositori lanciarono dalle finestre pietre e altri oggetti pesanti, che andarono a cadere anche sul David, causandogli la frantumazione del braccio sinistro in tre pezzi e la scheggiatura della fionda all’altezza della spalla. Giorgio Vasari e Francesco Salviati, grandi estimatori di Michelangelo, raccolsero i frammenti della statua e li conservarono in casa del Salviati. Con il ritorno del Granduca Cosimo I si provvide al restauro. I segni del restauro sono ancora visibili.
  • Nel 1813, il dito medio della mano destra fu ricostruito in seguito a un altro danneggiamento.
  • Nel 1843, lo scultore Lorenzo Bartolini, direttore delle “Regie Fabbriche”, commissionò il restauro di David a Aristodemo Costoli, il quale eseguì con metodi discutibili la pulitura. Per togliere le croste utilizzò materiale a base di acido cloridrico e ferri taglienti che danneggiarono la pelle con graffi profondi anche due millimetri. 
  • Il 29 agosto 1846, Clemente Papi fece il calco in gesso che servì poi come base per la futura fusione in bronzo della copia, che attualmente si trova in piazzale Michelangelo, sulla terrazza che domina Firenze.
  • Nel 1872, viste le condizioni precarie di conservazione si decise per il ricovero della statua nella Galleria dell’Accademia di Firenze, dove ancora oggi si trova. Per la nuova sistemazione, venne incaricato l’architetto Emilio De Fabris, il quale costruì una nuova Tribuna posta al termine della Galleria dei Quadri antichi, con un’illuminazione naturale, data da un lucernario.
  • Nell’agosto del 1873, la statua venne caricata su una specie di carro, il cui modellino è esposto nel museo della Casa Buonarroti. Tutto il processo era stata accompagnata dal clamore del popolo. Nel museo restò chiusa nella sua cassa per nove anni, in attesa del fine lavori.
  • Nel 1875, in occasione del IV centenario della nascita di Michelangelo Buonarotti si organizzò una mostra con le riproduzioni in gesso delle sue sculture, e per l’occasione il David venne spacchettato provvisoriamente.
  • Il 22 luglio 1882, il Museo michelangiolesco venne finalmente inaugurato e la visione del capolavoro venne offerta al pubblico.
  • Nel 1910, la copia di David venne collocata in piazza della Signoria.
  • Il 14 settembre 1991, come ultima sua sventura, venne danneggiato con un martello da un folle di nome Piero Cannata. Un fatto simile era accaduto diciannove anni prima alla Pietà di Michelangelo. Ma fortunatamente i danni al David furono molto più limitati; venne solo scheggiato l’alluce e le prime due dita del piede sinistro, che venne subito completato adoperando i frammenti originali.

Nel 2004, venne offerta da Firenze una nuova copia della statua alla città di Gerusalemme per celebrare il terzo millennio dalla conquista della città da parte di David. La proposta ha scatenato molte proteste da parte di alcuni religiosi ortodossi che consideravano il nudo di David non degno di un eroe biblico, ma troppo pagano. Alla fine si raggiunse un compromesso, si decise per una riproduzione del Verrocchio totalmente vestita.

Arman Golapyan