JOHN LANDIS: SONO UN “BUON ARTIGIANO” DEL CINEMA

“John Landis appartiene a quella generazione proveniente dal sessantotto che ha cercato di impadronirsi dei mezzi di comunicazione per operare una ribellione dall’interno, cercando di rovesciare i meccanismi dell’industria culturale attraverso il consolidamento della comicità demenziale, un genere che intende incrinare a colpi di eccessiva insolenza la facciata conformista della società. Scorrendo i personaggi dei suoi film si può notare come il regista abbia sempre cercato di esprimere il suo sguardo eversivo mettendosi dalla parte del “diverso”, dell’emarginato che piomba in un contesto armonico e ben ordinato e lo mette a soqquadro con la propria vena caotica”. (Fabrizo Marchetti)

John David Landis (Chicago, 3 agosto 1950), regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense, è autore di film mitici come “Animal House”The Blues Brothers con John Belushi e Dan Aykroyd e “Un lupo mannaro americano a Londra”. E’ noto soprattutto per le sue commedie e per i suoi horror, quest’ultimi spesso dotati di un pungente humour nero. 
Inizia da adolescente a lavorare come portalettere per la famosa casa di produzione cinematografica “20th – Century Fox”, per poi diventare autore di pellicole considerate pietre miliari del cinema di ogni tempo, si nota la sua sensibilità adolescenziale caratterizzata da una vena trasgressiva e fantastica.
La sua lunga gavetta gli permettono di conoscere moltissimi personaggi importanti, di cui raccoglierà una ricca serie di aneddoti. Diventa amico con Alfred Hitchcock: quando al maestro giunge la notizia di un riconoscimento alla carriera da parte dell'”American Film Institute”, egli commenta sarcasticamente davanti a John Landis: “Questo significa che sono morto”.
Conosciuto come uno di notevole carattere e da una grande voglia di lavorare, John Landis passa gli anni della sua gavetta frequentando quanto più possibile i set cinematografici. 
Il suo entusiasmo lo spinge a lavorare come assistente di produzione per molti film diversi. 
Nel 1978, arriva il suo primo grande successo grazie a “Animal House”, con John Belushi, anticipando la grande passione del regista per la musica soul. Il risultato fu ed è ancora un vero trionfo.
Nel 1980, due anni dopo, si consacra come la celebrità internazionale grazie a “The Blues Brothers”, scritto insieme a Dan Aykroyd, protagonista del film accanto a John Belushi. Nel cast compaiono leggende della musica come Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker, dando vita a quella che è considerata una delle più belle colonne sonore della storia del cinema.
Nel 1983, John Landis è anche il regista di uno dei videoclip più famosi e costosi della storia, quello di Thriller, di Michael Jackson. In questa occasione lavora di nuovo al fianco di Rick Baker, grande creatore di effetti speciali con ci aveva già lavorato in “Slok” e in “Un lupo mannaro americano a Londra”.
Nel 1991, il regista lavorerà ancora con Michael Jackson per il video di Black or White.
John David Landis, è da sempre un cinefilo a 360 gradi. E’ capace di frequentare con la stessa passione una retrospettiva di Federico Fellini e, nello stesso tempo calarsi con godimento nelle pellicole più trash. Possiede una collezione di cimeli e manifesti autografati da celebri cineasti.

Nausica Baroni
Filmografia:

  • 1972 Kelly’s Heroes
  • 1972 Slock
  • 1977 Ridere per ridere (The Kentucky Fried Movie)
  • 1978 Animal House
  • 1980 The Blues Brothers
  • 1981 Un lupo mannaro americano a Londra
  • 1982 Coming soon
  • 1983 Thriller (Michael Jackson)- videoclip
  • 1983 Ai confini della realtà (prologo e 1° episodio)
  • 1983 Una poltrona per due
  • 1985 Spie come noi
  • 1985 Tutto in una notte
  • 1986 I tre Amigos!
  • 1987 Donne amazzoni sulla luna – co regia (2° episodio)
  • 1988 Il principe cerca moglie
  • 1990 Dream On – serie tv
  • 1991 Oscar – Un fidanzato per due figlie
  • 1992 Amore all’ultimo morso
  • 1994 Beverly Hills Cop III – Un piedipiatti a B.H.
  • 1996 The Stupids
  • 1998 Delitto imperfetto
  • 1998 Blues Brothers – Il mito continua