Ogni essere vivente di questo pianeta, da sempre, ha avuto una data di nascità e una di morte. Non capisco perchè si è complicata cosi tanto la data di morte di Gesù Cristo.
Sebbene alcuni studiosi riconducano la figura di Gesù a un’elaborazione di un mito, noi concordiamo e vogliamo riconoscere la sua figura storica.
Gesù è una figura centrale e basilare del Cristianesimo che lo riconosce come il Messia, il Cristo, Dio che si trasforma in uomo. Le principali fonti narrativi della sua vita sono i quattro vangeli canonici di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Secondo il vangelo di Luca, la vergine Maria, promessa sposa di Giuseppe, riceve a Nazaret una visita dell’angelo Gabriele, che le annuncia il concepimento di Gesù. La nascita di Gesù, per Matteo e Luca, avviene a Betlemme, in Giudea.
Secondo la tradizione la data del Natale sarebbe il 25 dicembre.
Nella cronologia cristiana non esiste l’anno 0, si fa risalire all’anno 1 a.C. l’anno in cui Gesù nasce. L’anno 1 d.C. è l’anno successivo. Questo non è dovuto ad un errore di computazione bensì al fatto che il concetto di numero 0 viene introdotto in Europa da Fibonacci solo nel XIII secolo d.C.
Nel 527 d.C., il monaco Dionigi aveva proposto di contare gli anni dalla nascita di Cristo: ma, essendo ignoto lo 0 si scelse 1 come numero di partenza.
I vangeli narrano poi della predicazione di Gesù concentrata nell’annuncio del Regno dei Cieli e sull’amore al prossimo, accompagnati da miracoli che narrano la sua passione.
Invece per la sua morte, la maggior parte degli studiosi concordano nel attribuire la data di morte in croce di Gesù al venerdì 7 aprile 30 d.C. e poi la risurrezione e acensione al cielo.
Ma, secondo i vangeli, la data di morte di Gesù non è determinabile con precisione.
I quattro evangelisti concordano nel dire che Gesù morì in croce il giorno di venerdì, sicuramente, durante le festività collegate alla Pasqua ebraica, ma senza indicare l’anno. Il Vangelo secondo Giovanni colloca la morte di Gesù al giorno precedente, il giorno di preparazione alla Pasqua.
Le date comunemente accettate sono il 7 aprile 30, il 27 aprile 31, o il 3 aprile 33; in particolare, se si accettano le indicazioni di Giovanni, tra queste sembra doversi scegliere la prima.
In conclusione, la mia domanda è: se esiste una complicanza del genere per una semplice e banale data, come possiamo essere fiduciosi per i concetti, dottrine e filosofie tramandate?
Sono convinto della purezza e credibilità della religione Cristiana. Ma quanto, in più di duemila anni, è stata travisata, modificata e mal-trasmessa dai suoi protagonisti.
