“Sembrava un uomo staccato dal palo del rogo, quando il fuoco ha devastato le membra percorrendole tutte senza consumarle e senza portar via una sola particola della vecchia e compatta robustezza… Una cicatrice sottile come una bacchetta, lividamente bianca, si vedeva partire dal mezzo dei capelli grigi e scendere dritta su un lato del volto e del collo, rossigno e bruciato, fino a sparire negli abiti. Somigliava a quel segno perpendicolare che talvolta s’apre nel tronco dritto e superbo di un grande albero quando è lacerato da un fulmine scagliato dall’altro che, senza schiantare un solo ramoscello, scortica appena la corteccia e vi traccia un solco, da cima a fondo, prima di sparire nel suolo, lasciando la pianta ancora verde e viva, ma segnata”. (Moby Dick, Cap. 28)
Moby Dick, noto anche come La balena, è un romanzo dello scrittore statunitense Herman Melville, pubblicato per la prima volta il 18 ottobre 1851 in Gran Bretagna e il 14 novembre dello stesso anno negli Stati Uniti. Solo nel 1932, viene pubblicato con la traduzione di Cesare Pavese. Il libro è narrato dal protagonista del romanzo, Ismaele, un ragazzo americano che ama l’avventura e un giorno decide di lasciare la sua casa per iniziare un viaggio per mare. Si reca nel porto di Nantucket, nel Massachussets, per cercare una nave adatta al suo viaggio. Prima di salpare incontra Quiqueg, un polinesiano, con cui stringe amicizia; dopo aver conosciuto l’equipaggio trovano un lavoro sulla nave e si imbarcano sulla nave Pequod.
Successivamente conoscono anche Achab, il capitano, un uomo rude, ossessionato da una vendetta: vuole uccidere una gigantesca balena bianca, che in realtà assomiglia di più ad un capodoglio, colpevole di avergli staccato una gamba alcuni anni prima. Il capitano chiarisce subito che lo scopo del viaggio consiste solo nel catturare e uccidere l’immenso animale.
La nave salpa e si dirige verso sud e giunge vicino all’estremità sud dell’Africa, nei pressi del Capo di Buona Speranza in cui sono state avvistate tracce di balene. Ma non trovano traccia di Moby Dick e così proseguono verso l’Oceano Indiano per poi entrare nel Pacifico. Durante il viaggio incontrano diverse balene, una delle quali distrugge una lancia, una barca più piccola e più agile, con a bordo alcuni uomini dell’equipaggio tra cui anche Ismaele. Durante il lungo viaggio avvistano anche un calamaro gigante. Giunti nell’Oceano Pacifico incontrano finalmente Moby Dick, la balena gigante e bianchissima, ed è subito guerra. Si lanciano all’inseguimento e calano più volte le lance per cercare di avvicinarela. L’inseguimento dura tre giorni, durante i quali avvengono alcuni scontri fra gli ufficiali e il capitano, cha ha come unico scopo quello di uccidere il suo nemico. Ma è un duello mortale in cui il capitano soccombe trascinato negli abissi dal cetaceo e la sua nave, il Pequod, affonda per sempre nell’Oceano. Ismaele si salva aggrappato ad una bara di legno che aveva intagliato il suo amico polinesiano e così alla deriva viene individuato e raccolto da un’altra nave.
Adele Baschironi