“Vittoria completa…niente altro!”. (Dwight David Eisenhower)
Uno sbarco avvennuta sulle spiagge della Normandia, nel nord della Francia, all’alba di martedì 6 giugno 1944, data nota come D-Day. Un giorno che rappresenta l’inizio della liberazione dell’Europa dall’occupazione tedesca.
Lo sbarco in Normandia, nome in codice operazione Overlord, fu una delle operazioni più importanti della storia militare sia per la sua complessità strategica e sia per la quantità di uomini e mezzi impiegati. Le forze militari impiegate furono imponenti: 160.000 uomini, 130 navi da guerra, 12.700 aerei, 4.000 mezzi anfibi per il trasporto della fanteria e dei mezzi pesanti. Per quanto riguarda la logistica, oltre all’organizzazione del trasporto e alla coincidenza nei tempi dei bombardamenti di apertura del fronte e di copertura dello sbarco, si aggiunse anche una fitta serie di attacchi aerei alle ferrovie francesi per indebolire il trasporto di rinforzi alle difese tedesche. Dal punto di vista meteorologico, invece, si scelse un periodo di mezza marea per permettere agli anfibi di valutare gli ostacoli frapposti fra la spiaggia e la battigia e permettere alle truppe di avanzare senza dover percorrere un tratto di spiaggia troppo lungo.
Fu la più grande e sanguinosa invasione della storia militare moderna, messa in atto dalle forze alleate per aprire un secondo fronte in Europa e invadere così la Germania di Adolf Hitler. Nelle settimane successive allo sbarco continuarono le battaglie a terra, fino alla liberazione di Parigi avvenuta il 25 agosto e la ritirata dei tedeschi oltre il fiume Senna.
Dopo questa prima fase, la strategia alleata prevedeva di sconfiggere completamente le forze tedesche, la liberazione dell’Europa occupata prevedeva anche l’aiuto dell’Armata Rossa che attaccava da Est, fino all’invasione e occupazione di Berlino con lo scopo di distruggere definitivamente il Terzo Reich.
David Zahedi