“La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell’esistenza: sono contento di essere cristiano”. (Guglielmo Marconi)
Premio Nobel per la fisica nel 1909, il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi (Bologna, 25 aprile 1874 – Roma, 20 luglio 1937), fisico, inventore e politico italiano, nella carriera è stato nominato dottore honoris causa dalle università di Bologna, di Oxford, di Cambridge, e di altre università italiane, senza dimenticare che all’Università di Roma è stato professore di radiocomunicazioni.
Trascorre la sua infanzia nella Villa Griffone, a Pontecchio, cittadina vicino a Bologna, dove sviluppa le prime curiosità scientifiche, maturando la sua grande scoperta, l’invenzione della radio.
– Nel 1895, proprio a Pontecchio, lo scienziato lancia da una finestra, con un’antenna trasmittente, il primo segnale di telegrafia senza fili, quella che diverrà poi “la collina della radio”.
Dopo questa fase, Marconi dedicherà tutta la sua vita allo sviluppo e perfezionamento delle radiocomunicazioni. Marconi a vent’anni, alla morte del fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz, prenderà i suoi studi come fonte d’ispirazione per i progetti sulle onde elettromagnetiche che l’occuperanno per tutta la vita.
– Nel 1897, fonda in Inghilterra la “Marconi’s wireless Telegraph Companie”, non prima di aver depositato, a soli ventidue anni, il suo primo brevetto. I benefici della sua invenzione vengono subito apprezzati da tutti, vi è un caso in particolare che lo dimostra in modo clamoroso: il primo salvataggio, a mezzo appello radio, che avvenne in quegli anni di una nave perduta sulla Manica.
– Nel 1901, vengono trasmessi i primi segnali telegrafici senza fili tra Poldhu (Cornovaglia) e l’isola di Terranova (America settentrionale).
– Il 12 dicembre 1901, con una cuffia e una coherer vengono ricevuti “i primi SOS attraverso l’Atlantico”. Queste sono state le prime trasmissioni transatlantiche. Così Marconi, non ancora trentenne, segnò nella storia una data da non dimenticare.
– Nel 1902, onorato e celebrato dovunque, Marconi compie alcune esperienze sulla Regia nave Carlo Alberto, provando inoltre la possibilità dei radiocollegamenti tra le navi e con la terra.
– Nel 1912, anche i 706 superstiti della Titanic devono la salvezza alla radio e anche per questo l’Inghilterra insignisce Marconi del titolo di Sir, mentre l’Italia lo fa Senatore nel 1914 e Marchese nel 1929.
– Nel 1914, sempre più ossessionato dal desiderio di allargare le potenzialità degli strumenti partoriti dal suo genio, perfeziona i primi apparecchi radiotelefonici. Inizia poi lo studio dei sistemi a fascio a onde corte, che gli permettono ulteriori passi in avanti oltre alla possibilità di proseguire quegli esperimenti che non si stancava mai di compiere. In questo periodo si interessa anche al problema dei radio-echi.
– Nel 1930, viene nominato presidente della Real Accademia d’Italia. Nello stesso anno inizia a studiare le microonde, preludio all’invenzione del radar.
Il 20 luglio 1937, a 63 anni, Guglielmo Marconi muore a Roma, in via condotti.
In segno di lutto, quello stesso giorno le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.
Ai funerali di Stato, tenutisi a Roma il 21 luglio, parteciparono la gran parte delle autorità politiche e del mondo accademico, compreso il Capo del Governo Benito Mussolini, oltre a una impressionante folla di 500.000 persone.
Le sue spoglie sono custodite a Sasso Marconi presso la casa paterna di villa Griffone, la quale è anche la sede del museo e della fondazione a lui dedicati.
David Zahedi