Dopo due giorni, l’esercito francese guidato da Napoleone Bonaparte sconfigge le truppe austriache, russe e prussiane che perdono 38.000 uomini e 40 cannoni mentre i francesi persero 10.000 uomini.
La battaglia di Dresda fu uno degli scontri che Napoleone Bonaparte affrontò contro gli eserciti di Prussia, Russia e Austria, la cui forza militare era nettamente superiore a quella dell’esercito francese: 160.000 francesi contro 320.000 alleati.
Napoleone aveva organizzato tre offensive diverse: al Nord il maresciallo Davout avrebbe marciato su Berlino, al Centro il maresciallo Ney si sarebbe scontrato con il generale Blucher, mentre lo stesso Napoleone avrebbe comandato il suo esercito contro Schwarzenberg.
La strategia di Napoleone metteva la guerra soprattutto nelle mani dei marescialli che godevano di una certa autonomia ma non erano mai stati troppo liberi di muoversi senza suoi costanti ordini diretti.
La battaglia si concluse in soli due giorni.
Il primo giorno: 26 agosto, si precipitò sulla città con l’intento di isolare una parte dell’esercito alleato che contava un numero molto superiore di uomini. La manovra gli riuscì isolando l’ala sinistra che fu falciata dalla cavalleria di Murat. Schwarzenberg decise di ripiegare e fece arretrare tutto l’esercito.
Il secondo giorno: 27 agosto, Murat annientò completamento il corpo d’armata di Klenau catturandone cinque battaglioni e due divisioni di fanteria. Napoleone avrebbe voluto inseguire il nemico ma il maltempo lo costrinse a fermarsi. Inoltre un forte attacco di gastrite gli impedì di controllare e coordinare il movimento dei sui marescialli.
Fu una vittoria molto importante quella di Dresda che però non incise in modo particolare all’andamento della guerra.
David Zahedi