MOANA POZZI E IL MISTERO DI ALDO MORO

Tantissimi anni fa chiese di essere sottoposta ad un intervento di ipnosi e all’epoca ci interessava questa cosa come forma di condizionamento. Non so se fosse poi realmente ipnosi o volle liberarsi la coscienza, ma rivelò un grande segreto. Aveva appreso dai Servizi Segreti un’informazione circa il grande statista Aldo Moro. Lui non fu rapito, ma andò via con le sue gambe da una chiesa che frequentava tutte le mattine. Quel giorno non portò il suo nipotino come faceva sempre e andò via con due uomini con della sua scorta.
Anna Moana Rosa Pozzi (Genova, 27 aprile 1961 – Lione, 15 settembre 1994), primogenita di Alfredo Pozzi, ricercatore nucleare, e di una casalinga, Giovannina Alloisio, fu una pornostar, attrice, showgirl, modella, politica, scrittrice e cantante italiana.
 Una donna pieno di fascino. Con uno sguardo magnetico, intelligente e carismatico. Si dice che faceva parte dei servizi segreti, una 007 tutta italiana.
A tredici anni Moana, per il lavoro del padre, si trasferì con la famigia prima in Brasile, poi in Canada, e infine a Lione.
– Nel 1979, lasciò la famiglia e andò a stare per conto suo a Roma, cominciando a lavorare come modella e come comparsa in diversi film.

Fu una donna, una leggenda. Inutile nasconderlo, Moana Pozzi, la pornostar più famosa di tutti i tempi, è diventata, grazie alla sua classe e alla sua indubbia intelligenza, non solo un’icona dell’erotismo ma anche una donna da ammirare per il suo coraggio ed eleganza. 
Una donna misteriosa, sensuale capace di far perdere la testa agli uomini, esercitando un indubbio potere, un’influenza ammaliante su chi la circondava. Tanto da farne, paradossalmente, un simbolo di femminilità. La sua vita, a dispetto delle apparenze, è sempre stata quanto mai lineare e serena, nella sua “anormalità”. Persino la morte improvvisa e prematura non ne fa un’eroina “maudite”, ma la trasforma in un’icona da venerare con malinconia e rispetto.
Nata in una famiglia genovese cattolicissima, Moana studia presso un istituto delle suore Marie Pie e Scolopie. Frequenta il liceo scientifico e studia per sei anni chitarra classica in conservatorio. A diciotto anni, già ragazzona alta e formosa con un sorriso disarmante, è in cerca di libertà e trasgressione: sente il bisogno di sganciarsi dall’ambiente per lei troppo formale della sua famiglia. Comincia a partecipare a concorsi di bellezza, posa nuda per pittori e fotografi e si trasferisce a Roma per frequentare gli ambienti del cinema. I genitori rimangono traumatizzati quando scoprono che la figlia gira pellicole erotiche. La loro reazione iniziale è drammatica e arrivano a rompere qualsiasi rapporto. Passato il periodo di choc, si rincocigliano e quando si presenterà la necessità, sono disponibili a venirle in aiuto per supporti morali e materiali. La madre si rifuta di vedere le sue pellicole, perchè smetterebbe di volerle bene.
– Nel 1981, lavora a Raidue, mentre, nel 1983, ottiene qualche comparsa nel film “normali”.
– Nel 1985, appare addirittura in “Ginger e Fred”, di Federico Fellini.
– Nel 1986, esplode come pornostar. Entra nella nota scuderia di Riccardo Schicchi e gira numerosi film che producono incassi da capogiro. Il genere di mercato ormai è quasi totalmente orientato all’home video, e così Moana entra nelle case di milioni di italiani.
– Nel 1987, conduce insieme a Fabio Fazio “Jeans 2” su Raitre, programma pomeridiano per ragazzi. La Federcasalinghe va su tutte le furie e costringe Moana Pozzi a ritirarsi. Passano pochi mesi e Antonio Ricci la ingaggia per “Matrjoska”, in onda su Italia 1.Moana non è solo una pornostar, é un personaggio pubblico.
Moana Pozzi è ormai una macchina che produce denaro. Compra un attico da due miliardi a Roma, vive una vita all’insegna del lusso e della ricchezza.
– Nel 1993, lo stilista Karl Lagerfeld la fa sfilare in passerella a Milano. Gli stilisti si infuriano, ma lui replica: “Le donne si muovono come Moana, mica come una top model”.
Moana Pozzi muore il 15 settembre 1994 in una clinica di Lione per un tumore al fegato. I funerali vengono svolti in forma privata, nessuno riesce a fotografare il corpo.
I fan non la dimenticano. Finita la storia, inizia la leggenda di Moana.

Ernesto Righetti