Il clima era teso, la monarchia cominciava a dare segni di cedimento, i Francesi erano esasperati per gli sprechi del regime monarchico. A Luglio il Ministro delle Finanze Jacques Necker fu destituito perché si era avvicinato in più occasioni alle ideologie popolari. La Francia era in piena crisi economica e sociale. Dopo la convocazione a Versailles degli stati generali del 5 maffio 1789, un’inutile tentativo di soluzione alla crisi, il 14 luglio 1789, la popolazione di Parigi assalta la prigione della Bastiglia, simbolo del potere assolutista del re.
La Presa della Bastiglia è uno degli eventi cruciali della Rivoluzione Francese, un simbolo che per gli storici rappresenta l’inizio del movimento popolare francese e la fine della Monarchia. L’antico edificio della Bastiglia, simbolo del potere, e la prigione di stato in cui vi erano solo 7 detenuti:
- Jean Bechade, nato nel 1758
- Jean de La Correge, nato a Martaillac nel 1746
- Bernard Laroche de Beausablon, nato a Terraube en Guienne nel 1769
- Jean-Antoine Pujade, nato a Meilhan nel 1761
- Jacques-François-Xavier de Whyte, Conte de Malleville, nato a Dublino nel 1730
- Claude-Auguste Tavernier, nato a Parigi il 29 dicembre 1725
- Charles-Joseph-Paulin-Hubert de Carmaux, Conte de Solages, nato a Tolosa il 18 dicembre 1746, morto ad Albi il 9 ottobre 1824
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L’episodio della Presa della Bastiglia non ebbe grandi ripercussioni, lo stesso re Luigi XVI sottovalutò le conseguenze e scrisse nel suo diario quel giorno rien (niente), a significare che non era accaduto nulla che meritasse di essere ricordato.
All’assalto della Bastiglia, nonostante il governatore della prigione, Bernard-Renè Jordan de Launay, avesse tentato di raggiungere un accordo con i ribelli, questi riuscirono ad entrare nella fortezza con un violento scontro, nel quale perse la vita lo stesso de Launay. I prigionieri furono rilasciati, mentre le guardie ricevettero atroci torture.
Il 15 luglio venne creata la Guardia Nazionale, affidata al comando di Merchese De La Fayette, con il compito di reprimere ogni eventuale tentativo anti-rivoluzionario. Molti aristocratici furono costretti a fuggire da Parigi e parecchie città crearono nuove municipalità borghesi, rimuovendo i rappresentanti del vecchio regime con l’intento di eliminare il centralismo monarchico.
Dopo il 14 luglio la Bastiglia fu lentamente smantellata, oggi è una delle piazze più famose di Parigi, “Place de la Bastille”.
La prigione della Bastiglia, nata inizialmente come location per feste e sontuosi ricevimenti, dal XVII secolo diventò una prigione di stato che vide rinchiusi al suo interno personaggi famosi come il marchese de Sade e Voltaire.
Attualmente, il 14 luglio di ogni anno, il popolo francese ricorda l’episodio della Presa della Bastiglia con una festa nazionale. La Rivoluzione francese è ancora oggi considerata l’emblema della libertà e dell’indipendenza popolari fra i più importanti della storia, Nella “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”, stilata dall’Assemblea Nazionale, gli ideali rivoluzionari vengono riassunti nello slogan: “Libertà, Uguaglianza, Fraternità”. Il motto indicava chiaramente che si intendeva creare uno stato incentrato sulla sovranità popolare e la suddivisione dei poteri. Tutto questo diventò effettivo con la Costituzione del 1791. Tra i rivoluzionari più attivi ricordiamo Danton, Marat e Maximilien Robespierre.
Le conseguenze della Rivoluzione francese furono la distribuzione dei terreni e della ricchezza al popolo e, il colpo di Stato organizzato da Napoleone Bonaparte che, nel 1804, si mise a capo dell’Impero francese.
La rovoluzione francese è anche la matrice della Rivoluzione Americana, che si ispirò agli stessi principi di libertà ed uguaglianza. Erano segni di maturità per cambiamenti radicali della società.
David Zahedi