MEL BROOKS, UN GENIO DELLA PARODIA E SATIRA

Melvin Kaminsky, noto come Mel Brooks (New York, 28 giugno 1926) è un regista, attore, compositore, produttore cinematografico, teatrale e televisivo statunitense.
Nato da genitori russi ebrei immigrati, durante la Seconda Guerra Mondiale Brooks sfrutta il suo talento comico intrattenendo i compagni dell’esercito dando vita alle prime scenette, imitazioni e parodie. Dopo la guerra, il successo riscontrato tra i compagni delle armi lo spinse a continuare su quella strada. Torna quindi alla vita civile e tenta la carriera dell’attore comico, iniziando come cabarettista in alcuni locali notturni della sua città, erano i primi anni di difficile gavetta.
In poco tempo la sua notorietà aumenta e un’apparizione in TV lo porta a fare il grande salto. Nello stesso periodo inizia a scrivere testi per alcuni importanti show televisivi, come “Your Show of Shows”, di Sid Caesar, dove Mel si fa le ossa scrivendo battute e barzellette per gli ospiti di prestigio del programma, come Woody Allen.
Il successo è tale che l’autore si aggiudica addirittura un premio Grammy. 
Il 5 agosto 1964 sposa l’attrice Anne Bancroft, futuro premio Oscar, nel 1962, per “Anna dei miracoli” di Arthur Penn e protagonista de “Il laureato” del 1967, con Dustin Hoffman. Sarà poi la moglie a spingerlo verso il magico mondo del cinema.
Infatti, nel 1968, Mel Brooks esordisce sul grande schermo con “Per favore, non toccate le vecchiette”, che segna anche l’inizio del sodalizio artistico con il già citato Gene Wilder. Il film non ottiene grandi incassi al botteghino e gli frutta l’Oscar come Migliore sceneggiatura originale.
– Nel 1970, due anni dopo, arriva “Il mistero delle dodici sedie” ma che si rivela un altro flop di incassi. Nonostante gli insuccessi mantiene salda la rotta verso il genere della parodia.
– Nel 1974, forse il suo anno migliore, gira “Mezzogiorno e mezzo di fuoco”, è il terzo film di Mel, prodotto dalla Warner Bros, con Cleavon Little e l’amico Gene Wilder.
Mezzogiorno e mezzo di fuoco è una parodia western, una satira sul razzismo. Il titolo italiano non ha nulla a che vedere con l’originale “Blazing Saddles – selle fiammeggianti”, si ispira palesemente al celebre film western Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann. Ottiene un successo enorme di pubblico e critica. Il regista dà vita ad una delle migliori commedie americane del dopoguerra, un film che fa il verso agli stereotipi dei film western in voga nel periodo.
Sempre nel 1974, quasi contemporaneamente riesce a mettere a segno un colpo ancora più importante, sempre con Gene Wilder esce nelle sale “Frankenstein Junior”. E’ l’unico film in cui Mel si limita solo al ruolo del regista.
– Nel 1977, esce “Alta tensione”, l’ironia sul cinema di Alfred Hitchcock.
– Nel 1987, gira “Balle spaziali”, dove prende di mira la saga di Guerre Stellari di George Lucas. – Nel 1993, gira “Robin Hood: un uomo in calzamaglia”, in questa pellicola la vittima della sua satira è “Robin Hood: principe dei ladri” di Kevin Costner.
– Nel 1995, è la volta di “Dracula: morto e contento” con Leslie Nielsen, parodia di tutti i numerosi film dedicati alla leggenda del vampiro, sarà il suo l’ultimo film come regista.
Sono da ricordare anche altri lavori un po’ più particolari come “L’ultima follia di Mel Brooks” del 1976, un film muto che ha come protagonisti Brooks stesso.
Mel ha recitato anche, per l’amico dell’italiano Ezio Greggio, in “Il silenzio dei prosciutti” del 1994 e “Svitati” del 1999.
Come produttore sono da ricordare i film “The Elephant Man” del 1980 di David Lunch e “La mosca” del 1986 di David Cronenberg.
Tra i suoi successi teatrali l’ultimo in ordine di tempo sono: “The Producers” la versione teatrale del suo film “Per favore, non toccate le vecchiette”. Lo spettacolo ha avuto un enorme successo, vincendo il numero record di 12 Tony Award nel 2001.
Mel ha portato a Broadway anche il suo film più famoso “Frankenstein Junior”, un musical che ha debuttato nel 2007.
Mel Brooks, nella sua carriera ha vinto un Oscar, un Emmy award, un Grammy award e un Tony award. 

Alessia Marcon