MOMA, New York: il Museum of Modern Art

Il MOMA di New York , insieme al Musée d’Orsay parigino, rappresenta uno dei più conosciuti musei d’arte moderna al mondo, considerato forse il più importante per l’eccezionale collezione raccolta, in grado di fornire un panorama completo non solo sotto il profilo cronologico e geografico, ma anche relativamente alle forme artistiche, dalla pittura alla fotografia, dall’architettura al multimediale. Il progetto del MOMA nacque dall’intuizione di un gruppo di signore, tra le quali Abby Rockefeller, che decisero di fondare un nuovo museo destinato all’arte moderna, aperto al pubblico nel novembre del 1929. Il veloce coinvolgimento di importanti autorità culturali e museali favorì notevolmente la raccolta, che accrebbe il proprio patrimonio nell’arco di poco tempo, comportando la necessità di nuovi e più adeguati spazi d’allestimento.

Fu il marito di Abby, John Rockefeller Jr., che infine donò il terreno per la costruzione dell’attuale sede (inaugurata nel maggio del 1939), finanziando inoltre molte delle acquisizioni del museo. La fervida attività dell’istituzione portò all’immediata organizzazione di importanti esposizioni, con nomi illustri quali Van Gogh (al quale venne dedicata una personale nel 1935), Cézanne e Gauguin. Molto apprezzata fu inoltre la retrospettiva dedicata a Pablo Picasso (1939), per la quale furono esposte numerose opere di significativa importanza. La famiglia Rockefeller rimase sempre intimamente legata al destino del MOMA, finanziandone gli acquisti e pubblicizzandone l’attività. Nell’ultimo decennio la struttura è stata rinnovata e rivista in più occasioni, con un ampliamento e la modernizzazione degli spazi espositivi: in particolare, è stato molto apprezzato il lavoro dell’architetto Taniguchi che ha riorganizzato gli spazi e dato un tocco contemporaneo all’architettura. La collezione del MOMA comprende ad oggi oltre 150.000 opere, alle quali si aggiungono migliaia di film e un eccezionale archivio e biblioteca con oltre 300.000 libri e periodici. Il primato di questo museo per quanto concerne l’arte moderna e contemporanea gli ha fatto guadagnare oltre 2 milioni di visitatori l’anno, con picchi di 2,5 milioni. Nelle sale del MOMA è possibile ammirare le opere dei più importanti artisti dell’Impressionismo, quali Claude Monet (Vasca con Ninfee, Ninfee blu, Il ponte giapponese 

 e altre opere) ed Edgar Degas (Dalla modista), del Post-Impressionismo (Georges-Pierre Seurat, Honfleur, una sera, foce della Senna), oltre alle opere di Henri de Toulouse-Lautrec (La Goule entra al Moulin Rouge) e Paul Cézanne (Natura morta con mele, Bagnante, Strada a Montgeroult e Neve sciolta a Fontainebleu). Numerose le opere del grande maestro del Cubismo Pablo Picasso, presente al MOMA con Les demoiselles d’Avignon , I tre musici, Pierrot, la Bagnante seduta, la Chitarra, oltre ad altre notevoli tele, tra le quali alcune nature morte, e alcuni pezzi scultorei (come La capra). Non trascurabile è sicuramente la presenza di una delle opere più celebri del genio di Vincent Van Gogh, del quale il museo newyorkese ospita la bellissima Notte Stellata  (1889). La pittura più moderna è rappresentata da nomi illustri quali Marc Chagall (Compleanno, Io e il mio paese), Salvador Dalì (La persistenza della memoria ), Vasily Kandinsky (Quadro con arciere), Jackson Pollock (Echo: number 25 [6]) e Mark Rothko (Number 10). Il Futurismo italiano è rappresentato da Umberto Boccioni, con Forme uniche della continuità nello spazio e Stati d’animo n.1, gli addii , le due opere forse più celebri dell’artista. Oltre ad un’ampia sezione dedicata ai più apprezzati artisti statunitensi, il MOMA vanta una collezione unica di fotografie e opere multimediali, che comprende video, film e fotogrammi di produzioni celebri e non. Molto interessante anche la sezione dedicata al design moderno, rappresentato tra l’altro da nomi quali Nelson, Eames e László. Una recente acquisizione è l’installazione Wish Tree [9] realizzata da Yoko Ono, che ha suscitato da subito grande interesse e numerosi apprezzamenti.


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ederica Gennari